L’allenatore asturiano congela tutto: “Non mi va di discuterne adesso, per la Roma c’è ancora la possibilità di centrare l’Europa. La gara di oggi è un po’ lo specchio della stagione, faccio i complimenti a Montella. Totti vuole che io resti? Sono parole che si commentano da sole”
Se quello di Totti era un desiderio, la Roma dovrà attrezzarsi per esaudirlo. “Spero che Luis Enrique possa rimanere”, la speranza del capitano al termine di una serata da assoluto protagonista: due gol, la presenza numero 500 in serie A, il centro 270 con la Roma, il 215° in serie A che lo proietta a una rete soltanto dal terzo posto, trafiggendo il centesimo portiere della sua carriera. Difficile dirgli di no, in una serata così. Eppure, Luis continua a prendere tempo: “Mi fa piacere che mi apprezzino, ma il discorso è un altro. Non ho deciso niente, ma non è una scelta facile”.
“RESTARE? NON CI DORMO, MA ANCORA NON HO DECISO” – Non ha dubbi, Totti: “Spero che Luis Enrique possa rimanere perché per me è un grande allenatore, dobbiamo dargli tempo, il primo anno a Roma hanno sbagliato tutti, chi più chi meno. La squadra dall’interno sta con lui, spero possa rimanere perché ha un grande futuro”. Ascoltandolo, Luis tradisce occhi lucidi: “Non ho deciso nulla, ma non pensate sia una decisione facile da prendere, ci penso ogni giorno e per questo non ci dormo. Devo essere sincero con me stesso, con la squadra, la società, i tifosi, ma lo farò al momento giusto. Mi fa piacere che mi apprezzino, ma il discorso è un altro. Se avrò la sensazione di non poter aiutare la squadra andrò via”. Il prologo di un addio? Chissà. Meglio concentrarsi sull’ultima, almeno stagionale, all’Olimpico:
“È stata una partita bellissima, faccio i complimenti a Montella, hanno fatto una partita cercando di giocare sempre e noi abbiamo fatto una bella partita con tante palle gol. Siamo stati in difficoltà su qualche palla inattiva, sembra la fotografia di quello che è successo quest’anno”. Un anno che la Roma adesso rischia di chiudere senza coppe, dopo 15 anni di fila in Europa: “L’importante è concentrarsi sui risultati di domani e vedere se avremo ancora qualche possibilità”. In attesa di sapere che scenari riserva la corsa europea, si torna a pensare all’Italia: “Non ci sono cose che non mi piacciono di questo paese – giura Luis – la vita con la mia famiglia è meravigliosa, sono contentissimo di avere questa opportunità. Forse non sarà uno degli anni più fortunati della Roma, ma la fortuna si cambia lavorando”. Fino a quando avrà voglia di farlo a Roma.
SABATINI: “IN ANSIA PER LA SCELTA DI LUIS, MA LA ROMA SI MUOVE” – I dubbi di Luis, però, tengono sulle spine la dirigenza, che attende di conoscere le scelte del tecnico per costruire la Roma del futuro. Una tensione che Sabatini non nasconde, anzi: “Dobbiamo aiutare Luis integrando bene l’organico. Per quanto riguarda il futuro del mister stiamo aspettando che lui prenda le sue decisoni, con una certa ansia. Sentite i giocatori, che hanno fatto un’esposizione spontanea sulle qualità dell’allenatore, e che coincidono con la nostra idea. Aspettiamo qualche giorno e vediamo. Il fatto di non avere un appoggio incondizionato gli crea qualche problema: lui è la nostra prima opzione, ma se non sarà lui sarà qualcun altro, la Roma è sempre in movimento”. In questo senso, si fa da tempo il nome di Villas Boas. Idea che Sabatini non scarta: “Un nome prestigiosissimo, è sul mercato, faremo le nostre valutazioni, ma adesso non stiamo affrontando nessuna situazione perché speriamo sia Luis il nostro allenatore. Se dovesse scegliere di andarsene? Sceglieremmo un tecnico che capitalizzi quanto è stato fatto finora, che si sappia attaccare a questo lavoro e sappia proseguirlo. Cercheremo di non disperdere quanto fatto quest’anno”.
TOTTI: “COLPA MIA SE NON ABBIAMO VINTO” – Una cosa è certa: in attesa di sapere se Luis Enrique sarà ancora il suo allenatore, la Roma si è aggrappata ancora una volta a Totti. Più che eroe del pareggio, però, il capitano si sente responsabile di una mancata vittoria: “E’ un punto che non serve a niente. Purtroppo non siamo riusciti a vincere. Penso che sia stato decisivo il rigore sbagliato. La colpa è tutta mia , me ne assumo la responsabilità da capitano”. Eppure, in molti si chiedono cosa sarebbe la Roma senza di lui. Anche se Francesco si schernisce: “sarebbe una squadra, proprio come tutte le altre. Sono un giocatore che fa parte di una rosa, che sta cercando di ottenere un risultato importante per questa stagione. Ma il risultato di oggi ci condiziona”. Nella corsa all’Europa che sfuma, in molti punta l’indice contro una difesa colabrodo, perforata già 52 volte in campionato. Un gioco della torre a cui Totti non partecipa: “Quando si prende gol la colpa è anche degli attaccanti che non fanno pressing. Dobbiamo rimanere compatti per superare questi momenti”. Possibilmente, ancora con Luis.
Fonte: Repubblica.it