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AS ROMA Panchina, decisione in arrivo Montella è sempre prima scelta

Vincenzo Montella

I vertici del club giallorosso si sono riuniti a Trigoria: il nome del nuovo allenatore dovrebbe arrivare entro mercoledì. L’aeroplanino continua a essere il favorito, Villas Boas è l’alternativa, ma potrebbero esserci altri due nomi italiani. Fiorentino (Unicredit): “‘L’anno prossimo vogliamo la Champions”.
Appuntamento a Trigoria. Dopo una domenica di riposo o quasi, i vertici romanisti sono tornati a vedersi, perché la questione allenatore va risolta e in fretta. Ufficialmente nessuno fa sapere di avere fretta, ma il club giallorosso, a otto giorni dalla fine del campionato e dell’avventura romana di Luis Enrique, è ancora senza una guida. E al nome di Montella, che continua ad attendere il via libera romanista per forzare la mano con il Catania – a cui ha comunicato di non voler in ogni caso tornare in Sicilia – resta affiancato quello di Villas Boas. Oltre a un paio di potenziali sorprese, una estera e una italiana, ma rimaste ancora defilate.

APPUNTAMENTO PER L’ALLENATORE: MERCOLEDÌ LA SCELTA? – Riunione operativa con lo stato maggiore del club riunito intorno a un tavolo. Franco Baldini, Walter Sabatini, Claudio Fenucci si sono rivisti a Trigoria per iniziare a riavvolgere i fili delle scelte. In fondo, nel weekend è sfumato Palacio, che a ore firmerà con l’Inter, anche perché alla Roma non c’era un tecnico che lo avesse indicato come rinforzo indispensabile. E allora, meglio evitare rilanci per giocatori non necessariamente graditi a chi guiderà la squadra. Proprio su questo aspetto sono concentrati i manager romanisti: Montella sa di essere in vantaggio nelle preferenze, con qualcuno si sarebbe anche sbilanciato. Adesso, però, aspetta e sabato ha preferito rilassarsi nel pomeriggio con una partitella a calcetto insieme ad alcuni ex compagni. Perché a Trigoria alla linea della fretta è stata preferita quella delle valutazioni ponderate. E evidentemente c’è ancora chi conserva qualche dubbio sul tecnico napoletano, che Pulvirenti tarda a liberare. Questo, però, sembra il problema minore: a Trigoria non vogliono dare giovani giocatori, è vero, ma sanno perfettamente che appena il neo ds siciliano Salerno avrà scelto la nuova guida tecnica Montella sarà libero. Intanto, però, è in attesa anche Villas Boas: non della Roma, ma di capire se il Liverpool è davvero il posto ideale da cui ripartire. I 5 milioni annui messi sul piatto dagli inglesi suggeriscono di sì, e all’estero c’è chi parla di un rifiuto di André alla panchina romanista. Ma Villas Boas ha scelto di valutare “il progetto migliore”. E a chi quella parola, “progetto”, non ha suggerito almeno il sapore di un’alba romana?

FIORENTINO: “IL PROSSIMO ANNO LOTTEREMO PER LA CHAMPIONS” – Intanto di Montella, e della Roma, ha parlato anche il numero due di Unicredit, società azionista al 40 per cento del club giallorosso, Paolo Fiorentino. “L’anno prossimo – ha detto il dg dell’istituto – la squadra deve competere per entrare in Champions League. Questa è stata una stagione di passaggio, con Pallotta faremo strada. Era un anno di passaggio, sono più preoccupato per la mancanza di continuità tecnica che per la mancata qualificazione alla Champions League”, dice riferendosi alle dimissioni dell’allenatore Luis Enrique. “Ci sarebbe piaciuto moltissimo vedere la Roma in Champions ma non era nei programmi. Non è una sorpresa”. E non sarebbe una sorpresa neanche l’avvento di Montella sulla panchina: “È un nostro cliente ed è anche napoletano”, proprio come Fiorentino. Che torna anche sul ruolo della banca nella Roma: “‘L’interlocutore principale è Jim Pallotta, con cui siamo molto in contatto. È molto interessato affinché il progetto decolli. È giusto che gli americani siano i principali propositori. L’anno prossimo, evidentemente, la squadra deve competere per entrare in Champions League. Anche noi, ovviamente, siamo interessati affinché il brand sia associato ad una società che vince. Abbiamo interesse ad avere un punto di osservazione interno alla società. In altre società c’è un mecenate. Noi abbiamo in mente una società in cui ci siano diversi azionisti: domani potrebbero anche essere più di due. Con il brand rafforzato, valuteremo la possibilità di aprire ad altri soggetti. Vorremmo dare la solidità di cui c’è bisogno e poi lasciare la possibilità di mettere assieme gli asset per competere ai massimi livelli. Noi e gli americani non vogliamo avere interferenza nella gestione manageriale: c’è chiara distinzione tra tematiche finanziarie e tecniche. Stiamo facendo valutazioni, mi aspetto proposte finanziarie dagli americani. Poi, dovremo capire con lo staff tecnico quali sono le necessità. Lo scorso anno sono stati fatti investimenti in gran parte corretti su giovani di talento”.

Fonte: Repubblica.it

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