(M. Pinci) – Luis Enrique saluta la Roma con una vittoria nel giorno in cui il Cesena dice addio alla A. Il congedo dell´asturiano è un 2-3 al Manuzzi per la 17ª vittoria in campionato. Più che il malinconico successo romagnolo con un avversario già retrocesso e contestato dai tifosi, però, a Roma ricorderanno le 16 sconfitte stagionali, il 7° posto, l´addio dopo 15 anni all´Europa, i 55 gol subiti in campionato che hanno fatto della Roma la difesa più fragile tra le prime 15. “Bilancio non positivo – lo sfogo di De Rossi -ora servono organizzazione, velocità e grandi investimenti. E subito il nuovo allenatore”. Ai soldi penserà già oggi un consiglio d´amministrazione da cui sono attese risposte certe su tempi e modalità dell´aumento di capitale per 50 milioni già approvato dal cda.
Per annunciare il nuovo tecnico invece si aspetta solo il via libera di Pulvirenti per Montella. “È un nome a cui pensiamo – prova a nascondersi il ds Sabatini – è un candidato serio, ma solo un candidato. Decideremo in dieci giorni”. Un modo elegante per rimandare il discorso: ieri era ancora il giorno dei saluti di Luis Enrique, “senza emozioni, perché sono molto freddo”, le sue ultime parole romaniste. Non l´unico addio, il suo perché dei 14 romanisti in campo a Cesena, saluteranno Cassetti e Heinze, in ballo le conferme di Kjaer,Marquinho e Gago, ma anche degli spagnoli Bojan e José Angel, delusi e deludenti. (…)