Dalla stagione 2013-2014 partirà un torneo organizzato dall’Uefa riservato alle formazioni giovanili. Per ridurre le spese parteciperanno le Under 19 delle società qualificate alla fase finale di Champions con gironi e calendario uguali.
Anche i giovani calciatori avranno le loro coppe europee come Leo Messi, Cristiano Ronaldo o Radamel Falcao Garcia. Dalla stagione 2013-14 partirà la Champions League Under 19 sotto l’egida dell’Uefa, evoluzione del torneo appena vinto dall’Inter Primavera di Andrea Stramaccioni che proprio a quel successo deve il suo passaggio alla guida della prima squadra. Quella competizione, chiamata Next Generations Series, continuerà a essere disputata diventando una sorta di Europa League giovanile.
Per ridurre le spese a carico dei club, la baby Champions League avrà questa formula, suggerita dall’ad dell’Inter, Ernesto Paolillo: parteciperanno le squadre Under 19 delle società qualificate alla fase finale di Champions con gironi uguali. In questo modo le trasferte saranno identiche per campioni e promesse che raggiungeranno la meta a bordo dello stesso aereo. Al via ci saranno 32 o 24 formazioni. Dipenderà da quanti club accetteranno di iscrivere i ragazzi al torneo (l’Uefa infatti non stabilirà nessun obbligo, ma solo una facoltà). Parallelamente continuerà a disputarsi la Next Generation Series, aperta alle formazioni vincitrici dei campionati nazionali Under 19 e alle società interessate la cui prima squadra non si è qualificata per la fase finale di Champions League. Anche in questo caso nessun obbligo, ma un sistema basato su inviti e iscrizioni volontarie.
Proprio per armonizzare questi nuovi impegni europei, che coinvolgeranno sempre più frequentemente i nostri baby giocatori, la Lega Calcio ha deciso di anticipare la partenza del campionato Primavera: d’ora in poi il via coinciderà con la prima giornata di Serie A. In questo modo le partite rinviate in concomitanza con le coppe giovanili potranno essere recuperate senza creare intasamenti di calendario nella seconda parte della stagione. Risponde a questa esigenza anche la decisione di interrompere il campionato Primavera – il prossimo torneo vedrà anche un abbassamento di un anno dell’età dei giocatori: potranno andare in campo al massimo i nati nel 1994 con due fuoriquota del 1993 – solo per una settimana, anziché due come accaduto finora, durante lo svolgimento del Torneo di Viareggio. Stop assoluto solo nei sette giorni della prima fase, quando sono impegnate tutte le squadre, ma ripresa del campionato a partire dagli ottavi con rinvio solo delle gare che devono impegnate le formazioni qualificate per i turni a eliminazione diretta del Mundialito giovanile nato in Versilia.
E’ invece praticamente tramontato il progetto di avere anche in Italia squadre B iscritte ai campionati professionistici come succede in Spagna o Germania (progetto caldeggiato dalla Figc e dai club di Serie A, ma poco amato dalla Serie B e dalla Lega Pro). Questo perché le nuove norme del fair-play finanziario includono le spese per le formazioni B nel conteggio della prima squadra e non del settore giovanile. Questo impedisce di ricondurre i costi di gestione della squadra B nell’alveo dei cosiddetti “fattori mitiganti”, ovvero gli investimenti che, secondo i parametri Uefa, sono considerati virtuosi e quindi non incidono sul passivo: vivaio e infrastrutture (nuovi stadi o nuovi centri sportivi). Non a caso, all’estero qualcuno pensa di fare retromarcia. Anche in Spagna dove le selezioni “cadete” sono un piccolo vanto: emblematico il caso del Barcellona, fucina di campioni e allenatori di successo mondiale. Ma, vista la crisi che attanaglia molte provinciali spagnole, numerosi club della Liga sono pronti a smantellare le loro seconde squadre iscritte ai tornei professionistici minori.
Fonte: Repubblica.it