Bentornato mister e grazie. Un grazie preventivo per aver avuto, dopo tutto, la voglia di tornare a combattere in questa piazza,che un minuto ti esalta e l’altro ti scarica,che ha divorato piú allenatori che cibo, che,esasperata,ha perso da tempo la giusta lucidità nel giudicare. Ha lasciato il paradiso abruzzese per catapultarsi di nuovo nell’inferno romano. Lei che non sente la fatica né lo stress ed allenerebbe fino a 80 anni, ha trasformato l’addio di quasi 13 anni fa in un arrivederci, un benvenuto in un bentornato. Lo fa in un momento tremendo per il calcio italiano, lacerato da scommesse e combine,deturpato da eroi buoni che si scoprono millantatori e uomini di bassa caratura. Lei che da sempre ha lottato contro ogni forma di violenza e di inganno del pallone, eleva culturalmente la Roma alla faccia pulita della medaglia, la pagina da dove ripartire, all’insegna del bel calcio e dei giovani, non c’è trucco e non c’è inganno. Siamo certi che tornerà per vincere,per togliersi la soddisfazione di provare al mondo che la sua idea di calcio si può sposare con le vittorie, che non é solo oppio per gli esteti ma numeri nel palmares. Ora fornitegli una squadra all’altezza perché non c’è dubbio che lui farà la sua parte. Le nuove maglie devono essere riempite da materiale umano importante, per attributi e valore tecnico. “4-3-3. Il risultato è occasionale, la prestazione no”. Una rosa all’altezza puó rendere sempre meno occasionale anche il risultato.
Andrea Di Carlo