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CORRIERE DELLA SERA L’anno nero di Stek: “Ma mi rifarò con Zeman e la Roma”

Maarten Stekelenburg

(L. Valdiserri) – L’Olanda va malissimo, la spalla bene. Ai tifosi romanisti non importa molto della clamorosa eliminazione degli «oranje», mai fuori al primo turno degli Europei dal 1980. Interessa di più, invece, della salute di Maarten Stekelenburg, che aveva saltato le ultime quattro partite di campionato per curarsi al meglio un’infiammazione che si trascinava da tempo. «Tutto a posto, tranne i risultati », dice il portiere nella mixed zone dello stadioMetalist di Kharkiv dove l’Olanda è incappata in tre sconfitte in tre partite. Contro la Danimarca una prova incerta, con il gol di Krohn-Dehli che lo ha sorpreso in tunnel; contro la Germania senza colpa sul primo gol di Gomez e con un tuffo in anticipo un po’ sospetto sul secondo; bravissimo, invece, contro il Portogallo, quando ha salvato l’Olanda da un «cappotto». Un’impresa inutile, però, perché Cristiano Ronaldo ha comunque segnato due gol, i lusitani sono andati avanti e gli olandesi a casa. L’argomento, allora, non può che essere il futuro. Cioè la Roma. Cioè Zdenek Zeman, il nuovo allenatore: «Mi sono informato. Mi hanno detto che aveva già allenato alla Roma e ho chiamato qualche compagno. Me ne hanno parlato bene. Non vedo l’ora di incominciare, dopo le vacanze»La difesa olandese non l’ha protetto assolutamente. In tutte e tre le partite gli «oranje» hanno preso gol, con avversari che si presentavano spesso soli davanti ala porta. Una situazione che Stekelenburg ha vissuto spesso nell’ultima stagione giallorossa, dove ha subìto 44 reti, è incappato in un brutto infortunio proprio all’inizio (un calcio alla testa preso da Lucio nella partita contro l’Inter, a San Siro, il 12 settembre 2011) ed è stato espulso due volte (nel derby di ritorno e allo Juventus Stadium) nel tentativo di fermare Klose e Marchisiolanciati a rete. Un problema che si riproporrà con Zeman? «Mi hanno detto tutti che Zeman propone un calcio offensivo, ma per noi non sarà una novità. Forse che Luis Enrique non lo faceva? Per me, offensivi o difensivi, tutti i moduli sono buoni. Ma quelli buoni veramente sono i moduli che ti fanno vincere». Sarà, praticamente, il secondo anno senza coppe europee, visto che nella stagione scorsa la Roma è stata eliminata dallo Slovan Bratislava nel preliminare di Europa League. Ma Stekelenburg non ne fa un problema: «No, resto a Roma. Ho il contratto,mi trovo bene, voglio prendermi le mie rivincite ». Fa catenaccio solo quando il discorso cade sull’allontanamento di Franco Tancredi, uno dei due preparatori dei portieri (l’altro è Guido Nanni, che invece resterà): «Non so. Ero qui all’Europeo, non dovete chiedere a me». Gli chiedono, allora, quali sono gli obiettivi della Roma per il prossimo campionato e quali i margini di miglioramento di una squadra che, intorno a Natale, sembrava sul punto di spiccare il volo verso gioco e risultati e che poi, invece, si è persa per strada: «Dobbiamo fare meglio dell’anno scorso, non c’è dubbio. C’è un vantaggio, però, per molti di noi, compreso me: sarà il secondo anno, potremmo sfruttare l’esperienza fatta nel primo. Eravamo tanti stranieri e alla prima esperienza con il calcio italiano».

 

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