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CORRIERE DELLA SERA Shock Buffon

Gigi Buffon

(G. Bianconi- C. Del Frate) «Nell’ambito dell’attività istituzionale demandata a questo Reparto, è pervenuta dal Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza, una segnalazione di operazioni sospette nei confronti di BuffonGianluigi, sopra generalizzato, e di soggetti a lui collegati». Comincia con questa premessa l’annotazione di polizia giudiziaria sul conto del portiere e capitano della Juventus e della nazionale Gigi Buffon, inviata dagli investigatori delle Fiamme gialle alla procura di Torino il 13 giugno 2011. Un anno fa. Indirizzata al procuratore aggiunto Alberto Perduca, delegato alle indagini sui reati di natura finanziaria. Nel rapporto si riassumono gli «elementi informativi ritenuti di possibile interesse », così come riferiti dalla banca che ha inviato la segnalazione su un conto corrente intestato al calciatore che «ha registrato un’anomala movimentazione caratterizzata dall’emissione, nel periodo gennaio 2010-settembre 2010, di n. 14 assegni bancari, di importi tondi compresi tra euro 50.000 ed euro 200.000, per un totale di euro 1.585.000, tutti a favore di Alfieri Massimo, titolare di tabaccheria a Parma abilitata, tra l’altro, alle scommesse calcistiche». Qualcosa in più di un milione e mezzo, dunque, che sale a un milione e 660 mila conteggiando un quindicesimo assegno da 75 mila euro emesso nei primi giorni del 2010. Che fa sorgere un sospetto: «L’istituto di credito segnalante ipotizza che le liquidità possano essere oggetto di scommesse vietate». Le puntate, infatti, sono interdette dal codice di giustizia sportiva «ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico » in qualunque forma, «direttamente o per interposta persona, anche presso i soggetti autorizzate a riceverle». Su mandato dello stesso Buffon il suo avvocato ha contattato il personale della banca, ma non ha voluto specificare le ragioni di quei movimenti«a tutela della privacy del suo assistito». Secondo quanto riferisce la Finanza, il legale «si è limitato a descrivere il beneficiario degli assegni come persona di assoluta fiducia, spiegando che i trasferimenti di liquidità sono volti a tutelare parte del patrimonio personale di Buffon». Il capitano della nazionale, insomma, avrebbe voluto mettere al riparo una piccola fetta dei suoi guadagni presso un tabaccaio, titolare di un’agenzia di scommesse. Altra parziale spiegazione, giudicata dagli investigatori un po’ troppo generica: «L’avvocato ha inoltre accennato a una società fiduciaria e all’acquisto di immobili a Parma, senza specificare l’esistenza o meno di scritture private o atti di compravendita/ donazione». Dei soldi di Buffon si sono interessati anche i detective antiriciclaggio della Banca d’Italia, l’Unità di informazione finanziaria, i quali hanno verificato i conti correnti della tabaccheria dell’amico del calciatore. Giungendo a queste conclusioni: «A fronte dei rilevanti fondi trasferiti da Buffon sono puntualmente identificabili addebiti di importo abbastanza comparabile disposti automaticamente tramite Rid bancari a favore della Lottomatica spa e della Lis Finanziaria spa», altra società del gruppo Lottomatica.Come se a ogni assegno seguisse una giocata. Un paio di esempi: il 16 aprile 2010 Buffon accredita al tabaccaio 150.000 euro, e lo stesso giorno Lottomatica riceve un pagamento di 145.807,24 euro; tra il 13 e il 16 luglio, il capitano della nazionale stacca tre assegni da 100.000 euro ciascuno, «a cui fa seguito un addebito, sempre tramite Rid, di oltre 380.000 euro a Lis Finanziaria ». L’Unità antiriciclaggio ipotizza che la non precisa coincidenza degli importi possa dipendere, «plausibilmente», dal fatto che «i versamenti da e verso Lottomatica avvengono a saldo (in alcuni casi positivo, in altri negativo) degli introiti per la raccolta delle scommesse e l’offerta di servizi di pagamenti con i pagamenti di eventuali vincite». In sostanza, si versa di più o di meno a seconda se le puntate sono risultate vincenti o perdenti. Tutta questa vicenda—i movimenti sospetti sul conto di Buffon e l’indagine che ne è scaturita — è finita agli atti dell’inchiesta cremonese sul calcioscommesse. Nel dicembre scorso la procura di Torino s’è rivolta a quella di Cremona dopo che sui giornali era stata pubblicata un’intercettazione in cui il calciatore Nicola Santoni (ex portiere del Palermo, amico di Cristiano Doni), diceva a un interlocutore: «Il calcio è tutto truccato, tutto marcio… C’è Buffon che gioca anche lui, 100-200 mila euro al mese… lui, Gattuso, Cannavaro sono proprio malati». Interrogato a Cremona su quella frase, Santoni aveva sostenuto di essersi lasciato andare a delle millanterie, ma avendo a disposizione il rapporto della Finanza il sostituto procuratore di Torino Cesare Parodi ha scritto al procuratore di Cremona chiedendo il testo del colloquio registrato: «Ciò in quanto questo ufficio ha in corso accertamenti al riguardo, relativi a ingenti somme di denaro che lo stesso Buffon avrebbe utilizzato per scommesse presentate avvalendosi di soggetti terzi». Ilpm torinese chiedeva anche di essere informato su eventuali iniziative dell’ufficio giudiziario lombardo sul conto del portiere. Il 16 gennaio scorso il procuratore di Cremona Di Martino ha inviato l’intercettazione e risposto che «allo stato questo ufficio non ha in programma iniziative investigative nei confronti del predetto Buffon, che non risulta tra gli indagati». Nemmeno a Torino il nome del calciatore, al momento, sarebbe stato inserito nell’apposito elenco delle persone inquisite. Nel 2006, come ricorda il Nucleo di polizia tributaria di Torino, il capitano della nazionale è stato indagato dalla procura di Parma proprio per «esercizio abusivo di attività di giuoco e scommessa». Lui si difese sostenendo di essere «un giocatore accanito », ma di aver scommesso sempre e solo sul calcio straniero e altre discipline, finché era consentito. A maggio del 2010, la stessa Procura emiliana ha chiesto l’archiviazione del procedimento.

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