(M. Basile) – Dodici anni fa Totti disse «mo’ je faccio er cucchiaio» . Stavolta Andrea Pirlo è andato sul dischetto zitto come un sasso. Era dentro una piccola notte che poteva inghiottire gli azzurri. Montolivo aveva sbagliato il suo rigore, calciando a lato. Inglesi avanti. Hart aveva cominciato il suo show, muovendosi sulla linea in modo insolito, come se gli avessero appena sfilato la spina dorsale. Stava emulando il suo idolo, Bruce Grobbelaar, quello di Roma-Liverpool dell’84, l’icona tragica dei rigoristi a cui tremano le gambe. Non Pirlo. Lui aveva cinque anni. «Ho visto il loro portiere bello carico – racconta lo juventino – faceva una serie di movimenti strani e ho pensato, bene, adesso vediamo»
LA SCOSSA – Certo, vediamo. Sembra facile. Pirlo, Man of the Match, ha fatto qualcosa di fantastico, da straitaliano che salva il gruppo in trincea: è andato sul dischetto e ha deciso che serviva un gesto per far capire agli inglesi che gli azzurri non erano morti. Dopo aver aggiustato il pallone sul dischetto, Pirlo è partito come sempre, con la solita flemma. Ha calciato col destro e lo ha bloccato in prossimità del pallone, quel tanto che è servito a scodellare il «cucchiaio». Dodici anni dopo Totti. Trentasei da Panenka, il primo di tutti i folli. E sempre agli Europei. Hart da una parte, il pallone al centro. Rete. Quel gol ha rianimato gli azzurri e seminato il dubbio negli inglesi.«L’idea mi è venuta sul momento – continua l’azzurro -Forse, visto come è andata, è stato il modo giusto per caricare i ragazzi». Dopo di lui, è toccato a Young, che ha tirato sulla traversa. Ecco il pollo. Chi conosce le statistiche sui rigori, sa che il primo che spreca il vantaggio, poi paga. «Il risultato però è meritato – continua Pirlo – abbiamo avuto tante occasioni non sfruttate, ma è giusto così, ha vinto la squadra migliore. Adesso abbiamo quattro giorni per recuperare, non molti» . (…)
TENSIONE E GIOIA – Ma questo non è il momento dei calcoli. Daniele De Rossi è stato un altro dei leader del centrocampo azzurro. Ha vissuto una partita intensa, a un certo punto da crisi di nervi. Alla fine del primo tempo si è arrabbiato di brutto con Balotelli che aveva calciato lontano, invece di servire un compagno. Mario lo ha atteso vicino agli spogliatoi, al momento di rientrare. C’è stato uno scontro, che solo Cassano è riuscito a sabotare, mettendosi indietro. Le emozioni non erano finite. C’erano altri settantacinque minuti da giocare. E poi i rigori. E Pirlo. De Rossi confessa: «Pazzesco, non vedevo una cosa simile dai tempi di Totti con Van der Saar» . De Rossi aveva di fronte uno dei suoi idoli, Gerrard, ma non ha mai tremato: «Abbiamo sprecato tante occasioni, ma se crei così tanto alla fine le partite le devi vincere. Certo, l’abbiamo vinta ai rigori ma il successo è meritato» . Felicità e conferme. «Questo risultato – confessa il romanista – è la conseguenza di quello che abbiamo costruito due anni fa. Abbiamo messo in campo forza e sacrificio da parte di tutti, peccato per quell’occasione dopo tre minuti, pensavo davvero che entrasse, l’avevo visto dentro, sbloccare il risultato con un gol del genere sarebbe stata una gioia immensa» . Non male, però, vincere all’ultimo rigore, dopo essere stati a un passo dal baratro.«E’ andata bene, ora pensiamo a recuperare in fretta le forze» . (…)