(R. MAIDA) – La Roma ha una casa più bella, in attesa di costruirsene una tutta sua. Grazie all’accordo triennale con il Coni, ufficializzato a ora di pranzo sotto al fantastico sole del Foro Italico, lo stadio Olimpico sarà sottoposto a una robusta ristrutturazione, che conquisterà la clientela più esigente e nel contempo dovrebbe permettere alla società di accrescere i ricavi.
NUOVI POSTI – Per una spesa complessiva di 4 milioni di euro, in tribuna che allargheranno la zona dei cosiddetti palchi. Saranno in vendita non solo per le aziende partner, ma da quest’anno anche per i privati: in abbonamento stagionale costeranno, a seconda della centralità rispetto al campo, dai tre agli ottomila euro. Nel pacchetto, oltre ai sedili per la prima volta riscaldati, la Roma offre un nuovo servizio di ristorazione interno, il parcheggio nelle vicinanze dell’ingresso e uno schermo interattivo di 7 pollici con la tecnologia touch screen. I lavori cominceranno il 13 giugno e sono inizialmente a carico del Coni: la Roma restituirà il suo 50 per cento attraverso gli incassi. Una volta raggiunta la cifra di due milioni, sempre che non intervenga nel frattempo la Lazio, i ricavi saranno suddivisi: il 70 per cento alla Roma, il 30 per cento al Coni.
FOR FREE – «Avremo un’area ospitalità tra le più funzionali d’Europa e in questa maniera ridurremo i costi di gestione» ha detto Claudio Fenucci, che ha partecipato al pranzo dell’accordo con Baldini e ha regalato una maglia della Roma all’ospite, Gianni Petrucci. In realtà l’obiettivo è ancora più ambizioso: ripagare interamente il prezzo annuale dell’affitto (intorno ai 2,9 milioni) che la Roma paga per giocare all’Olimpico.
LA BASE – E se il primo passo va incontro alle richieste del tifoso più ricco, la Roma sta studiando altri progetti per attrarre clientela nei settori popolari. Oltre al fan village , che continuerà ad esistere, e al settore Distinti Nord lato Tevere riservato alle famiglie, sono previste nuove aree di ristoro e di intrattenimento. […] Nei prossimi giorni, invece, nascerà il centro servizi della Roma, un call center che coinvolgerà sei persone a tempo pieno al quale ci si può rivolgere per abbonarsi allo stadio senza essere costretti alle file dei Roma Store (a questo proposito, l’effetto Zeman continua: sono stati superati i cinquemila rinnovi per gli abbonamenti).
PROPRIETA’ – Entro fine mese, poi, la Roma presenterà la sua mini-lista di aree dove poter costruire lo stadio, che non sarà pronto prima del 2016. Ieri si è saputo che Unicredit ha comprato per 50 milioni un terreno nella zona dell’ippodromo di Tor Di Valle. L’operazione però non è collegata ai piani della Roma, che considera l’area molto adatta alla costruzione (è la favorita, di nuovo, davanti a Malagrotta) ma non è interessata a lavorare su un terreno di proprietà. L’idea è di cercare sempre un accordo con il costruttore che possiede il terreno stesso, per poi presentarsi in Comune e ottenere i permessi. La Roma avrebbe in realtà preferito uno stadio più “cittadino”, su un terreno comunale, ma si è resa conto che non è facile modificare il piano regolatore nell’area urbana. Per questo si allontanerà dal centro, sempre rimanendo tra i confini del raccordo anulare. Come a Tor di Valle.