(R. Maida) – Nella ricerca di un regista, la Roma ha due possibilità uguali e contrarie: ricorrere al mercato per arricchire il reparto, oppure puntare forte su Federico Viviani. Non esiste una terza via. Considerando che Zemanvede De Rossi nella posizione di intermedio, Viviani è l’unico calciatore che nell’organico attuale possiede le caratteristiche per occupare il ruolo direzionale: ha piede, cervello, personalità. Gli manca l’esperienza, certo. Ma quelle due partite giocate da titolare in serie A con Luis Enrique, contro Juventus e Siena, e il debutto in Europa League e nell’Under 21 gli hanno dato un’utile infarinatura di calcio top.
PERICOLI – E’ una scelta molto difficile. Qualunque cosa faccia, la Roma rischia di sbagliare. Se lo tiene a Trigoria, può rendersi conto troppo tardi che sarebbe stato meglio rinforzarsi con calciatori di mezza età, fatti e pronti. Se invece lo lascia andare via, può rimpiangerlo. E tra un anno si troverebbe nella sgradevole situazione di ricomprarlo, come è successo con il precedente capitano della Primavera: Florenzi, che con 11 gol a Crotone è passato da 250.000 euro a 2 milioni di valutazione. E come succederà probabilmente con Caprari nel 2013: il Pescara ne ha riscattato la metà per 1,2 milioni dopo pochi mesi di prestito. Se Caprari, che è nato nel 1993 e quindi un anno dopo Viviani, esplode in questo campionato, costerà carissimo. (…)
OSARE – L’idea di lanciarlo subito non è così strampalata. Sarebbe un azzardo motivato. Se l’alternativa era spendere tanti soldi per Verratti, che Zeman ha convertito in un ottimo regista, bisogna ricordare come stavano le cose l’anno scorso: nella nazionale Under 20, Viviani era il titolare e Verratti la riserva. Oggi, dopo lo splendido campionato del Pescara, sembra assurdo metterli sullo stesso piano. Eppure la loro giovane storia dice che non c’è tutta questa differenza. E per la Roma, confrontando due ragazzi del 1992, magari l’investimento Verratti non sarebbe stato così produttivo: se hai Viviani, ti conviene valorizzare il tuo asset , come direbbe Paolo Fiorentino, e dirottare il tuo denaro su altri ruoli che sono scoperti.
IL RAGAZZO – Viviani intanto aspetta tranquillo di conoscere le scelte della società. Ha organizzato vacanze sobrie, nel viterbese dove è nato, e si presenterà al raduno del 3 luglio per cercare di convincere Zeman. Un’estate fa, con il suo talento fresco e sfrontato, aveva stregato Luis Enrique, che gli riservò elogi pubblici e lo lanciò tra i titolari nel playoff di Europa League dopo un gol fantastico segnato in amichevole a Budapest. (…)
CONCLUSIONI – Se la Roma si fida di lui, in un mercato complesso, deve dargli importanza. Velocemente e senza più dubitare. Altrimenti, lo mandi via sfruttando il contratto fino al 2017 appena rinnovato. Senza stracciarlo: questo sì, sarebbe imperdonabile .