(P. Archetti) – Forse avrà preso dalla madre, diversa da quella di Kevin Prince, ma Jerome Boateng sembrava il più tranquillo dei due fratelli (da parte di padre) diventati professionisti e primi nella storia a sfidarsi in nazionali diverse. Lui non è cresciuto in un quartiere malfamato di Berlino, ma nel più borghese Charlottenburg; non ha lasciato per ripicca la federazione tedesca che lo ha allevato, diventando calcisticamente ghanese; non ha spaccato Ballack prima del Mondiale 2010, passando per il più cattivo della nazione. Anzi, Jerome è considerato fin troppo corretto per il ruolo di difensore e la stazza, visto come ha lasciato partire Drogba nella finale di Champions sull’unico angolo subito dal Bayern (e il Chelsea ha segnato il pari). Ieri però il tenero gigante è stato pubblicamente processato. Il c.t., detto anche il «gentile signor Löw», ha sentenziato: «Non mi è piaciuto il comportamento di Boateng, pur se era nel suo ultimo giorno libero. Ne ho parlato davanti a tutta la squadra: Jerome si è reso colpevole verso il gruppo. Adesso deve essere nella condizione di farsi perdonare, deve “distruggersi” per dare più del necessario per gli altri. È concentrato sul suo sbaglio, sta a lui recuperare fiducia». Boateng è stato fotografato alle 3.17 nella notte prima del viaggio in Polonia con una starlette-spogliarellista in un hotel di Berlino. La protagonista, con mossa da Pr, ha poi rivelato che «siamo saliti in camera ed eravamo in tre».
Il messaggio È la prima volta a un torneo, davanti al mondo, che Löw tratta così un suo giocatore, ma il discorso è un messaggio: chi infrange il codice interno, non ha scampo. Una durezza simile si registrò soltanto con Kevin Kuranyi, nell’ottobre 2008, però l’attaccante era scappato dalla tribuna per la rabbia dell’esclusione contro la Russia. Non vide più la nazionale. Boateng forse non vedrà il campo, domani con il Portogallo: candidato a destra (con Lahm sull’altro lato), è stato messo in dubbio dal tecnico anche nei troppi elogi al concorrente Lars Bender: «Non è il suo ruolo, però può stare sulla fascia, ha un grande potenziale, sento che può fare bene». Anche se avrà di fronte Ronaldo: «Non solo, i portoghesi hanno 5-6 giocatori che possono cambiare la partita. E su Ronaldo devono difendere tutti».
Ogni gol della Germania al torneo porterà 10 mila euro a due ospedali dell’infanzia in Polonia e Ucraina. Segnasse pure Boateng, il problema della notte lussuriosa sarebbe risolto.