Sa solo vincere la Germania, che batte la Danimarca e conquista il terzo successo in altrettante gare di Euro 2012. A Lviv, i tedeschi trionfano per 2-1 e si qualificano ai quarti dove c’è la Grecia. La squadra di Olsen, invece, viene eliminata. A sbloccare la gara ci pensa Podolski(19′), che sfrutta un assist di Muellere trafigge Andersen. Il pareggio scandinavo è opera di Krohn-Dehli(24′) mentre il 2-1 finale è firmatoBender (80′).
Fresca e matura. Giovane e pronta. Affamata e talentuosa. La Germania di Löw, con tre successi nelle tre partite del girone, entra di prepotenza ai quarti di Euro 2012 e lo fa dando una dimostrazione di tutto il proprio potenziale. Contro la Danimarca, i tedeschi spingono immediatamente sull’acceleratore e trovano il vantaggio. Poi, subìto l’improvviso pareggio, attendono e controllano. Gestendo la partita, e il risultato, con serenità e decisione. Poi, all’80’, il 23enne Bender archivia il match calciando in rete un palla di Özil probabilmente indirizzata a Klose. Gli scandinavi tornano a casa mentre per la Germania, ai quarti, c’è la sorpresa Grecia.
La fase difensiva è solida e ordinata. Dietro, infatti, la Germania subisce poco o nulla se non su palla inattiva. La trequarti, poi, pensa a tutto il resto, perché a fare la differenza sono Müller, Özil ePodolski. I tedeschi sono belli da vedere. Filtrano con Khedira-Schweinsteiger e ripartono con il trio schierato alle spalle di Mario Gomez. Dopo nemmeno sei minuti, Müller divora da due passi un assist da sinistra di Podolski (parata di Andersen, ma è il bavarese a calciare male). Poco dopo (19′), lo stessoMüller si fa largo a destra e restituisce il favore a Podolski. La differenza, però, è che il neo attaccante dell’Arsenal non sbaglia: destro di prima e 1-0 Germania. Sin qui, la Danimarca non era mai stata pericolosa né mai lo sarà per tutto il primo tempo. Ad accezione del minuto 24, quando Bendtner – sugli sviluppi di un angolo – fa sponda di testa a centro area dove pesca Krohn-Dehli, un esterno tutto corsa di 170 cm. Il danese anticipa Hummels (192 cm) e Gomez (189 cm) e, di testa, infila Neuer sotto la traversa. Esattamente come accaduto contro il Portogallo, gli scandinavi si ritrovano in partita senza nemmeno sapere bene come.
La Germania, conscia del fatto che un pareggio le garantirebbe il passaggio del turno (e da prima del girone), non reagisce d’impeto per evitare di concedere voragini. La Danimarca, manco a dirlo, ad attaccare non pensa nemmeno e così la gara, anziché accendersi, si seda. Gli uomini di Löw rischiano grosso a inizio ripresa, quando Bendtner gioca di sponda con Jacob Poulsen che, dal limite dell’area, sfiora il palo alla destra di Neuer. La gara scandinava termina inspiegabilmente qui, perché da questo momento in poi non ci saranno più altre vere occasioni per gli uomini di Olsen che, a dirla tutta, nemmeno tenteranno di produrle. I tedeschi allora si accontentano e rallentano il ritmo. Entra il classe ’90 Schurrle (all’esordio nel torneo) e per poco non segna con una buona conclusione di destro (22′). L’appuntamento col 2-1 tedesco, però, è solo rinviato al 35′ quando il giovane Bender – titolare al posto dello squalificato Boateng – infila Andersen con un piatto destro incrociato. Per Lahm e compagni si tratta della quattordicesima vittoria consecutiva in partite ufficiali. In altre parole, sono imbattuti dalla finalina del Mondiale 2010. Numeri chiari. Evidenti. Che assegnano alla Germania la poco invidiata etichetta di favorita numero uno.
Fonte: sportmediaset