All’indomani della vittoria contro la Germania che permette agli azzurri di approdare in finale contro la Spagna, Cesare Prandelli si presenta davanti ai giornalisti nella consueta conferenza stampa pomeridiana.
Su Napolitano.
“A nome mio e del Presidente Abete oltre che naturalmente dei giocatori faccio gli auguri di buon compleanno al presidente Napolitano. Anche ieri sera ci è stato vicino, praticamente ci ha adottato, siamo orgogliosi di avere un Presidente così”.
Sulla sfida di ieri.
“Siamo molto orgogliosi, una squadra di calcio quando rappresenta un Paese e quando è all’estero, capisce l’importanza di rappresentare una nazione. Quella con la Germania è stata una partita molto ben preparata dal punto di vista tattico, l’interpretazione dei ragazzi è stata straordinaria, abbiamo avuto poco tempo per lavorarci, ma l’abbiamo sfruttato bene, sono orgoglioso di allenare questi ragazzi perché non era semplice preparare questa partita. C’è soddisfazione per questa prestazione, per aver lavorato per la squadra, per la sua capacità di leggere la partita, perchè non è soltanto un attaccante come qualcuno l’ha dipinto”.
Sulla partita con la Spagna.
“Spero di poter preparare bene la finale contro la Spagna, anche se abbiamo un solo giorno, cercheremo di capire e trovare i loro punti deboli come abbiamo fatto contro la Germania. Non sarà facile perché quella iberica è una squadra che ha vinto Europei e Mondiali negli ultimi 4 anni, ha valori morali e caratteriali. Ho sempre detto che per me poteva essere un punto di riferimento sotto tutti i punti di vista e lo è. Però anche noi ci siamo. Abbiamo fatto un primo tempo importante contro la Spagna, dobbiamo cercare di ripetere quel primo tempo come atteggiamento, senza paura di confrontarci con questa squadra. Ci dobbiamo preoccupare di mantenere certi equilibri tattici, il segreto è sempre lì, se riusciamo a distribuire le forze possiamo fare le gare anche noi”.
Sul futuro.
“Ho sempre detto che mi mancano il campo e il lavoro quotidiano. Ho sempre detto che ho un rapporto straordinario con la federazione. Negli ultimi due mesi, al di là di questo, fatico a capire se c’è la qualità della vita che cercavo. Sono stati due mesi pesanti ma non alludo ad un divorzio azzurro. Non l’ho mai detto, sto solo parlando delle mie riflessioni. Ora, poi, dobbiamo pensare ad una partita. Inutile disturbare la preparazione con i ‘se’ e i ‘ma’”.
Sulla sostituzione di Balotelli.
“Erano almeno sette-otto minuti che Mario accusava i crampi e quando si è fatto male ho pensato che si fosse stirato ed ho chiesto subito il cambio, poi, lui mia ha detto che poteva provare altri cinque minuti, ma c’era già Di Natale in campo”.