(M.Calabresi) «Dovessi mettermi ora la maglia della Roma con il tessuto elastico, non farei bella figura». Vincent Candela si passa una mano sulla pancia, ma è troppo pessimista: su quella fascia sinistra, dove Luis Enrique le ha provate tutte, il francese con l’accento romano la sua figura l’avrebbe fatta eccome. Sul palco dell’Ara Pacis, vedendo le immagini che scorrono, ancora si emoziona: «La maglia della Roma rimarrà sempre nel mio cuore, mi ha dato tanto da calciatore e da uomo». Ma si emoziona anche a parlare di Zeman, l’allenatore delle sue prime due stagioni complete nella Capitale.
Ora che è tornato il boemo, non le verrà un pizzico di nostalgia?
«No, ma sono felicissimo del suo ritorno. Fa un bel calcio, farà divertire i tifosi e anche i giocatori stessi. Lui, al di là della bellezza del suo gioco, può dare tanto a questi ragazzi, far capire cosa vuol dire il rispetto, un valore che spesso viene dimenticato. Non scende a compromessi, ed è per questo che piace. Ci litigai spesso, ma ero giovane: poi ho capito che i suoi insegnamenti erano giusti».
Era l’unico nome in grado di poter ricreare entusiasmo attorno alla Roma?
«Non me ne vengono in mente altri: la gente è contenta, poi lui già conosce la piazza, e questo è un aspetto fondamentale per partire bene. E la Roma, negli ultimi anni, ha sempre iniziato col piede sbagliato».
Si dice «ora che c’è Zeman, dategli i giocatori»: in campo, cosa manca alla Roma?
«Un paio di campioni. Mi affido a Sabatini, Baldini e Zeman: le altre componenti per stare al livello delle grandi ci sono tutte».
Chi, più di tutti, potrà beneficiare dell’arrivo di Zeman?
«Sicuramente Lamela. Ha tutte le qualità per esplodere con un allenatore come il boemo. Correndo, aiutando i compagni e non litigando, potrà diventare un grande campione».
E poi c’è Totti…
«Il feeling che c’è tra Francesco e Zeman è noto a tutti. Avevano un rapporto speciale: se il capitano sta bene mentalmente, può giocare anche terzino. Poi non è ancora così vecchio, anche se la sua gestione sarà fondamentale: Zeman, però, saprà come fare».