(G. Di Feo) – Il pomeriggio è troppo azzurro e lungo, ma mica solo per Celentano. Dietro a due nazionali italiani, infatti, quattro squadre hanno trascorso una giornata intera di passione, trattative serrate e senza accordi, finita con due scontri cruenti alle buste. E in attesa dell’apertura di stamane in Lega, i verdetti si possono anticipare e non prevedono cambi di maglia: Alessandro Diamanti resta al Bologna, Fabio Borini alla Roma.
Il fantasista Nell’ultima settimana Bologna e Brescia hanno parlato a lungo per risolvere la situazioneDiamanti. I rossoblù volevano tenerlo, dall’altro lato si voleva fare parecchia cassa, anche in virtù dell’ottima stagione disputata: l’anno scorso la metà era costata 1,5 milioni, quest’anno il Brescia voleva incassare almeno il triplo. Le parti hanno fatto piccoli passi in avanti negli ultimi giorni, senza però mai arrivare a un accordo: il Bologna ha alzato l’offerta, mostrando disponibilità a trattare ma senza mai avvicinarla alla richiesta, i lombardi hanno calato le pretese ma senza mai fare sconti. Su questa strada si è arrivati alle buste, evento epocale per il Brescia: il presidente Gino Corioni è nel mondo del calcio dal 1967 e in 45 anni non ne aveva mai compilata una, si era sempre messo d’accordo prima del gong. Il braccio di ferro del Brescia a questo punto era legato a un ulteriore scenario di mercato, perché di pretendenti Diamanti ne ha tanti Udinese in prima fila, ma anche Parma. Entrambi i club hanno soppesato bene l’offerta, poi i depositi. E l’arrivo è stato in volata: 3,1 milioni la busta del Brescia, 3,36 quella del Bologna. Per poco più di 200mila euro Diamanti resta dov’è, e adesso gli emiliani, con un gioiello già indossato, potranno cedere l’altro Ramirez nel caso arrivi l’offerta giusta Wolfsburg sempre interessato.
L’attaccante Più spinosa la questione legata a Fabio Borini, anche perché si è più volte evoluta durante la stagione. Il Parma l’ultimo giorno di mercato dell’estate scorsa lo prestò alla Roma 1,25 milioni, con riscatto fissato a 7, accordo che poi a gennaio diventò unacomproprietà al Parma 2,3 milioni più il prestito di Okaka. L’esplosione del giocatore, però, ha alzato di parecchio l’asticella dell’eventuale riscatto giallorosso, e l’ipotesi del rinnovo della compartecipazione era stoppata dal giocatore, che di ritrovarsi uomo a metà fra 12 mesi proprio non voleva saperne. E sulla trattativa tra Parma e Roma teneva gli occhi più che vigili il Liverpool: quest’anno lo allena Brendan Rodgers, che con Borini in campo due stagioni fa guadagnò la promozione in Premier con lo Swansea. I Reds, insomma, andavano anche oltre l’interesse, pronti a mettere sul piatto fino a 12 milioni per l’attaccante. Parma e Roma hanno parlato, ma la distanza era incolmabile: l’offerta giallorossa non andava oltre i 4-4,5 milioni, dall’altra parte il giocatore veniva valutato 15 e di conseguenza la metà non poteva valere meno di 7.
Già nel primo pomeriggio i due club preparavano l’offerta in busta, anche se i depositi sono stati tra gli ultimi, arrivati nel box della Lega a poco meno di un quarto d’ora dalla chiusura delle porte. Il Parma ha scritto 4,188 milioni, la Roma invece per non rischiare 4,9, aggiudicandosi il giocatore. Tirando le somme: il Parma fa una signora plusvalenza da un calciatore preso a parametro zero e sommando anche il grano del riscatto di Giovinco ora ha un tesoretto mica da ridere per il mercato, la Roma ha tenuto uno degli attaccanti giovani più promettenti d’Europa nonché adattissimo al gioco di Zeman. Azzurri e contenti, insomma.