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GAZZETTA DELLO SPORT Nuova era Roma: Totti, le vacanze e Zeman

Francesco Totti

(M. Calabresi) – Fa bene Francesco Totti a godersi il sole e il mare: tra dieci giorni il mare non ci sarà più e, considerando come cambia il tempo in Val Pusteria, il pericolo è che non ci sia più neppure il sole. Non che sia un guaio per la Roma, visto quanto ci sarà da sudare a Riscone: c’è chi lo sa per sentito dire, chi — soprattutto i giovani — se lo è fatto raccontare da Caprari, e c’è Totti che lo sa per esperienza personale. «Zeman? So già a cosa vado incontro». Il capitano lo dice dalla Sardegna, seconda tappa delle sue vacanze: dopo Miami e Villasimius, si godrà qualche giorno a Sabaudia prima del raduno di martedì 3 luglio. Stasera vedrà l’Italia e De Rossi, a cui ha fatto l’«in bocca al lupo», così come a tutti gli azzurri.
Ma dove giocherà? Ieri Totti ha partecipato a un torneo alla memoria di Vittorio Mero, difensore del Brescia morto dieci anni fa in un incidente stradale: maglia bianca, abbronzatura da fare invidia, si è piazzato in mezzo al campo a smistare palloni per tutti. Va bene che, vista la differenza, in questi tornei uno come Totti può giocare anche da fermo e con una gamba sola, ma almeno per quest’anno il rischio di vederlo al posto di De Rossi non c’è. Magari farà il centravanti, come con Spalletti, o magari l’esterno, come con il primo Zeman (dal ’97 al ’99): nel pranzo di dieci giorni fa tra Totti e il boemo, quello del ruolo (più o meno ironicamente) era stato proprio uno degli argomenti toccati, ma «di tutto quello che è uscito da quel pranzo non è vero niente, anzi tutto l’opposto — si è affrettato a precisare Totti a Sky —. Dal 3 luglio vedremo dove e se giocherò». Probabilmente la verità sta nel mezzo, perché Zeman per Totti ha in mente una posizione sul centrosinistra, a metà tra il centravanti e la fascia sinistra, dove al contrario faticherebbe tanto, forse troppo per i suoi 35 anni.
Generazioni a confronto. L’abbondanza venutasi a creare in attacco, comunque, non lo riguarda: nei 20 campionati già vissuti con la maglia della Roma, li ha visti passare tutti ma ha sempre giocato lui, anche ora che si ritrova ad avere compagni di reparto che, quando lui esordiva in A, neppure andavano all’asilo. Come Fabio Borini, felice da Kiev per il verdetto delle buste: «È andata a finire come volevo — confessa —. Spero che ora Zeman mi faccia fare tanti gol come li ha fatti fare a Pescara a Insigne e Immobile. Sono ottimista per il futuro, sia della nazionale che della Roma».
Primo obiettivo Di gol, Zeman ne ha fatti fare tanti anche a Totti, che con il boemo è andato per due anni su due in doppia cifra (furono le prime volte). Merito dei metodi di allenamento, ma non solo: Totti, intanto, non ha mai smesso di correre e fare potenziamento con gli elastici, aspettando i temutissimi gradoni, che il capitano farà come i compagni, preservando comunque ginocchio e caviglia. «Adesso si ricomincia e la preparazione sarà dura. Fortunatamente Zeman lo conosco bene, cercherò di farmi trovare già pronto per l’inizio del ritiro». Anche perché Altafini e Meazza, a quota 216 reti nei campionati a girone unico, restano a un solo gradino di distanza. Che non è un gradone.

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