(A. Catapano) – Questione di velocità: dopo un anno a girare in warm up,la Roma si presenta sulla griglia di partenza della prossima stagione con l’intenzione di recuperare già diverse posizioni al via. Questione di identità, doppia: c’è una Roma visibile, quella che scende in campo, che per non buttare l’anno passato con Luis Enrique è stata affidata a Zeman. E c’è una Roma invisibile, quella che lavora dietro le scrivanie, che nella stagione appena trascorsa ha gettato le basi per un grande futuro fuori dal Raccordo: nuove sponsorizzazioni, tournée internazionali (a proposito, ieri è stata fissata anche l’amichevole del 27 luglio a New York, contro El Salvador), partnership di grido, un merchandising all’altezza del marchio, uno stadio moderno di proprietà.
E pure un nuovo rapporto con la gente: per dire, il 19 luglio l’Olimpico aprirà le porte ai tifosi, e chiunque si presenterà con una maglia della nuova stagione finirà nelle foto con la squadra. Nuove strade che la Roma «invisibile» percorrerà nei prossimi anni, con una unica destinazione finale: l’aumento dei ricavi. Eccolo il vero differenziale rispetto alla gestione precedente. La nuova Triade E dunque, in attesa che Zeman faccia girare a tutta velocità anche la Roma che scende in campo, quella che lavora dietro le scrivanie ieri si è offerta alla stampa, chiedendo quella visibilità che solitamente si dà alla squadra.[…]