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GAZZETTA DELLO SPORT “Totti attaccante, una volpe nel pollaio”

Francesco Totti

(A. Pugliese) – Il dubbio resterà almeno fino al 17 luglio, l’ultimo giorno di ritiro, quando la Roma giocherà ad Innsbruck con il Manchester City. Lì, forse, si inizierà a capire come Zeman vuole utilizzare Francesco Totti.Botte o meno da prendere, resistenza e freschezza atletica permettendo. Del resto, Francesco nei suoi venti anni di Serie A i ruoli offensivi dal centrocampo in su li ha fatti quasi tutti: trequartista, seconda punta, attaccante puro nel 4-4-2, esterno sinistro d’attacco e centravanti, anche atipico, di manovra. Gli manca quello di regista puro, non quello di regista avanzato. Con Luis Enrique, a tratti, ha fatto anche quello.

Plasmato Nelle mille vite di Totti, sono due gli allenatori che gli hanno lasciato un imprinting indelebile: Zdenek Zeman e Luciano Spalletti. Il primo lo inventò esterno sinistro dopo che con Mazzone ballava tra trequartista e seconda punta; il secondo lo trasformò in centravanti puro nel 4-2-3-1 che fece sognare Roma, dopo che negli ultimi due anni di Fabio Capello Francesco aveva accarezzato il ruolo, ma solo a tratti. «Secondo me da finalizzatore funzionò bene, fu un momento importante della sua carriera», dice lo stesso Spalletti, campione di Russia da due anni, in ritiro da oggi a Tirrenia con lo Zenit.

Da centravanti La trasformazione avvenne il 18 dicembre 2005, quando a Genova (contro la Samp) Spalletti era privo di Cassano, Montella e Nonda. L’unico centravanti a disposizione era un giovanissimo Okaka (16 anni), allora il tecnico di Certaldo si inventò lì Totti. «Ma fu soprattutto lui ad indicarmi la strada da seguire, giocatori di questa pasta si modellano da soli — continua Spalletti — E poi avvicinare Francesco all’area di rigore è come mettere la volpe vicina al pollaio: trova sempre lo spazio per creare terrore. Totti fa gol, è bravo a mandare, a non dare punti di riferimento e quando calcia trova sempre i cantucci (angoli in toscano, ndr). Io, poi, ho sempre valutato gli equilibri di squadra: lì è libero di fare quello che vuole, senza compiti di copertura. Dove lo metterà Zeman? Lui lo conosce bene, quella del boemo a Roma è una scelta che mi intriga, che ha acceso l’entusiasmo della gente come una pila che si autoricarica».

Sul centrosinistra Prima di Spalletti, Totti (che supporta oggi e domani la campagna “Dona il Sangue, salva una Vita” con maglie autografate, perche «un piccolo dono può davvero salvare una vita ») con Capello aveva fatto il trequartista e anche l’attaccante (con Cassano). Prima di Zeman, invece, doveva ancora trovare una collocazione definitiva, che il boemo gli trovò da esterno sinistro. «Vederlo ancora lì non è impossibile — dice Giuseppe Giannini —. Se Zeman vorrà giocare con esterni opposti per poi rientrare, come Lamela a destra, allora a volte potremo vedere Francesco più largo». Non esterno sinistro puro (dove dovrebbe lavorare tantissimo), ma posizionato sul centrosinistra, pronto a rientrare ed a calciare di destro. In una posizione tra il terzino destro ed il centrale, che possa creare scompiglio.

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