(Gazzetta dello Sport) – Un po’ di vacanza tra Como e la Sardegna, prima di un blitz in Argentina e della ripresa con l’amata Inter, all’inizio di luglio. Javier Zanetti storicamente fatica a staccare la spina anche quando è in ferie e a Sportal.it parla della sua seconda pelle nerazzurra. Lui e Totti «Il mio obiettivo è quello di continuare a rendermi utile nell’Inter — spiega il capitano, che in agosto compirà 39 anni ed è arrivato a Milano nel ’95 — Il giorno che vedrò di non essere più utile, allora cercherò di rendermi utile, sempre nell’Inter, in un altro modo. Non vorrei mai diventare un problema per il mio club, questo deve essere chiaro. Dopo Maldini, se ne è andato anche Del Piero. Ale è un uomo e un giocatore straordinario, per la Juve, il calcio italiano e quello mondiale. Ora si trova nella condizione di voler continuare a giocare e lo farà. Resta il fatto che io e Totti siamo rimasti le uniche bandiere…».
LARGO AI GIOVANI Interessante la presa di posizione sui giovani, anche perché la Primavera nerazzurra ha appena conquistato scudetto e Champions di categoria: «Condivido che si debba puntare sui giovani, su un’Inter più giovane. È giusto dare spazio a loro, io cercherò solamente di dare una mano a questi ragazzi e porterò in dote la mia esperienza, ma senza mai diventare un problema. Di certo chiuderò la carriera in nerazzurro. Non posso immaginarmi con un’altra maglia».
BRIVIDI MADRID Spazio anche ai ricordi. Quello più bello è datato 22 maggio 2010. «La vittoria che terrò sempre nel cuore è quella in Champions. Un successo fatto da noi e noi solamente. Un’impresa che, da qui a dieci anni, vivrò con ancora più emozione».