C’è chi in fila c’era dal pomeriggio prima, chi dalla notte e chi dall’alba del mattino stesso. Tutti insieme per riacquistare un pezzo, anche se parziale, di quella libertà negata da una carta di credito totalemtente anticostituzionale chiamata “Privilege Card”. Perché chi venerdì scorso si è messo in fila per acquistare il carnet non lo ha fatto certamente perché contagiato dalla “febbre Zeman” come hanno scritto i giornali. Ce lo saremmo fatto con chiunque in panchina. Chi era lì lo ha fatto semplicemente per dare un segnale forte. Un segnale forte a quell’inutilissimo Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, che con le sue direttive a dir poco ridicole non fa altro che vietare per remprimere ed arricchire le casse di chissà chi. Un segnale forte verso una società, l’A.S. Roma, a cui va il ringraziamento di tutti, per averci concesso, nonostante le pressioni dell’ONMS, di abbonarci senza tessera del tifoso. Perché quella di venerdì scorso è una piccola ma grande vittoria di chi non ha mai mollato, non piegandosi agli input che venivano dall’alto, ma continuando imperterrito a sventolare liberamente la propria passione. Una passione senza confini che ha spinto molti tifosi ad accamparsi davanti ai Roma Store, altri a sacrificare il proprio giorno libero per mettersi in fila. Ma ne è valsa la pena. Così com’è valsa la pena di fare tutto ciò che è stato fatto fino ad oggi. Perché se è vero che ognuno raccoglie quel che semina, chi venerdì stava in fila il primo frutto lo ha raccolto. Quella di poter tornare ad abbonarsi senza TdT è la prima vittoria. La prima sì, perchè di battaglie da combattere ce ne sono ancora tante. Battaglie difficili, ma che uniti si possono vincere. E per vincerle serve l’aiuto di tutti, anche di chi sotto la trappola della Tdt ci era cascato ma oggi ha voglia di rialzarsi e di riprendersi la propria gente. E nella speranza di poter tornare a seguire liberamente i nostri colori oltre che in casa anche in trasfera, intanto godiamoci questa piccola grande vittoria, ringraziando una società che in tutto ciò non ha fatto sentire soli i suoi tifosi ma li ha accompagnati per mano, voltando le spalle a chi vorrebbe eliminare la parte più sana del calcio. E allora bentornato “vecchio abbonamento”, simbolo di un calcio fatto di colori e passione, di bandiere, di coppe e di campioni!
A cura di Edwin Iacobacci