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IL MESSAGGERO Totti: «Ora tocca a voi»

Francesco Totti

(A. Angeloni) – Io c’ero. E non solo io. Direbbe, anzi dice Francesco Totti, che ricorda la sua ultima contro l’Inghilterra. L’ultima sua e dell’Italia, che in carriera gli ha regalato grandi emozioni, fino alla conquista del Mondiale in Germania nel 2006. Francesco ora è in vacanza in Sardegna, stasera guarderà la partita, come un tifoso azzurro qualsiasi. Un occhio particolare all’amico Daniele De Rossi, che sfida l’idolo Steven Gerrard.

Lei invece affrontò l’Inghilterra di Beckham nel 2002.

«Un personaggio che ha saputo valorizzare negli anni il calcio inglese. Ma Beckham non era solo questo, per me è sempre stato un grande calciatore, non solo un’icona. Ho visto pochi giocatori con una facilità di tiro come la sua».

La sua Italia quel 27 marzo 2002 riuscì a battere l’Inghilterra. Che ricorda di quella sera?

«Intanto che sono uscito per infortunio».

Ed entrò Montella.

«Che fece una doppietta, battemmo due a uno gli inglesi. Era solo un’amichevole, ma definire così una partita contro l’Inghilterra è sempre difficile. Stavolta la posta in palio è molto alta».

L’infortunio, diceva.

«Dovetti saltare pure Venezia-Roma, quella finita due a due. Ma lasciamo stare, è un’altra storia».

Le piace il calcio inglese?

«Mi è sempre piaciuto giocare negli stadi inglesi. Si respira un’atmosfera fantastica. Unica. Ora la Premier è tornata ad altissimo livello: impianti eccezionali, grandi giocatori, un calcio sempre affascinante».

E la Nazionale dei Leoni?

«Ha sempre avuto molte difficoltà nelle competizioni ufficiali. Quest’anno sembra di buon livello, nonostante abbia perso in corsa un grande come Lampard».

Dalla sfida di Leeds ad oggi, ne è passato di tempo.

«Era la nazionale di Trapattoni, che si apprestava a giocare un campionato del mondo, in Corea e Giappone, con grandi aspettative dopo l’Europeo in Olanda perso per un nulla contro la Francia. Era un’Italia piena di romanisti, da Panucci a Delvecchio, passando per Montella. Più c’ero io. Ora è diversa, ma sempre con grande qualità».

L’Italia può arrivare in finale?

«Ha disputato un buon Europeo. Era importante passare il turno, negli scontri diretti e con partite difficili può fare bene. Del resto è successo questo proprio nel duemilasei. Ci caricammo gara dopo gara».

Vedrà la partita?

«Certamente. Farò il tifo per gli azzurri, soprattutto per De Rossi. Per lui è una sfida particolare contro il suo idolo Gerrard. Merita grandi soddisfazioni».

Da temere degli inglesi?

«Occhio a Rooney».

È pronto per la Roma?

«Adesso voglio godermi le vacanze, poi penseremo alla preparazione, che sarà molto dura».

Con Zeman si torna al passato.

«Fortunatamente lo conosco bene e so a cosa vado incontro. Cerco di farmi trovare già pronto per l’inizio del ritiro».

Si riparte dal pranzo tra lei e il boemo di qualche settimana fa.

«Di quello che è uscito di quel pranzo non è vero niente, tutto l’opposto. Dal 3 luglio vedremo dove giocherò e se giocherò…».

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