(A. F. Ferrari) – Leandro Castan da Silva, più semplicemente Castan, è un difensore centrale di sinistra brasiliano di origini italiane. Nasce a Jaú, città di 135.546 abitanti dello stato di San Paolo, il 5 novembre 1986. Dopo la trafila nelle giovanili dell’Atletico Minero, nel 2005 entra a far parte della prima squadra dove resta fino al 2007 totalizzando 25 presenze. Nel 2007 Castan prova il grande salto in Europa. La chiamata arriva dalla Svezia dove lo tessera l’Helsingborg ma le cose non vanno bene. Castan nel paese scandinavo gioca solo sette partite e realizza una sola rete, in Europa League nel 2008 al Psv Eindhoven. Nell’estate del 2008 torna in patria al Gremio Barueri, piccolo club del campionato brasiliano, dove gioca 33 partite e realizza un gol. Nel 2010 arriva la chiamata del Corinthians: dopo una stagione passata per lo più in panchina da difensore sconosciuto, diventa sostituto naturale del capitano William, ritiratosi. Nelle amichevoli di preparazione al Brasileirao 2011 gioca sempre titolare per via dell’infortunio di Paulo André, facendosi così notare e ritagliandosi un posto da titolare inamovibile. Castan è uno di quei difensori che non conoscono mezze misure: o becca l’annata di grazia, o sono guai.
Fin qui ad altissimi livelli ha giocato soltanto il 2011, confermandosi nel corso del 2012 anche in Libertadores. Oltre ad un ottimo fisico: 184 cm x 80 kg, è dotato di un tiro di sinistro preciso, non propriamente da difensore. Caratteristica che ne ha fatto un punto di riferimento del Corinthians in fase di impostazione di gioco che lo vede spesso verticalizzare e correre qualche rischio di troppo. Si tratta quindi di un giocatore simile, con le debite proporzioni, al difensore del Milan, Thiago Silva. Un centrale che sembrerebbe essere quindi adatto alla filosofia offensiva di Zeman. Oltre a non voler mai buttare il pallone Castan cerca sempre la giocata e in fase difensiva cerca spesso l’anticipo. A volte però il brasiliano si concede qualche licenza di troppo spingendosi in avanti e mettendo quindi in difficoltà la linea a quattro della difesa del Corinthians. Come detto è dotato di un buon tiro, specialmente dalla distanza, calcia bene le punizioni, abile nel gioco aereo, si fa valere nelle aree avversaria oltre che nella propria, sebbene non sia propriamente un difensore goleador, quattro i gol messi a segno in carriera. Il giocatore non dovrebbe accusare particolari problemi nell’adattarsi al calcio europeo data la passata esperienza in Svezia. A favorirne il trasferimento anche le sue origini italiane. A breve il consolato italiano a San Paolo gli rilascerà il passaporto in modo da essere tesserato in Europa con lo status di comunitario.