(P.A.Coletti) – «Un giocatore universale». Prandelli non poteva scegliere una definizione migliore per spiegare chi è Daniele De Rossi. Sempre, qualche volta in compartecipazione con Pirlo, il migliore in campo. Il leader, l’uomo squadra, colui che incarna alla perfezione il «dobbiamo giocare con il cuore» del ct. Anche contro gli inglesi una prestazione commovente per classe, grinta e voglia di spaccare il mondo. Contro «l’ idolo Gerrard» si è manifestato il detto: l’allievo supera il maestro. «Nel duello tra i due centrocampisti non c’è stata partita, De Rossi ha vinto 3-0». Paolo Rossi, contattato in esclusiva dal Romanista, ne è sicuro, «tra i due ormai non c’è paragone, Gerrard fa la metà di quello che fa De Rossi». Pablito è rimasto impressionato dalla prova di De Rossi contro l’Inghilterra: «Daniele è stato sicuramente uno dei migliori, uno dei più bravi. È in grande condizione, dispiace questo piccolo infortunio, speriamo che non sia niente di grave. È un giocatore determinante e fondamentale per la Nazionale. De Rossi in questo Europeo è definitivamente esploso, ha raggiunto una maturità tale che gli permette di giocare al meglio sempre e dovunque, qualunque ruolo Prandelli gli chieda di fare. Ha raggiunto la piena maturazione, questo lo proietta fra i migliori centrocampisti del mondo». Il problema al nervo sciatico, che ha costretto De Rossi ad abbandonare anzitempo la sfida con gli inglesi, rischia di privare l’Italia del suo giocatore più in forma nella semifinale contro la Germania.«Non è facile sostituire un giocatore come De Rossi perché le qualità che ha lui non le possiede nessun altro – ha spiegato Rossi – . Quelli che abbiamo sono bravi, Pirlo e Marchisio su tutti, ma De Rossi è fondamentale sia per la difesa che per il centrocampo che per l’attacco».Dell’importanza di Capitan Futuro in maglia azzurra ne è convinto anche Ruggiero Rizzitelli. «De Rossi è fondamentale per Prandelli – ha detto al Romanista l’ex attaccante giallorosso -. Lo dimostra il fatto che quando manca qualcuno in difesa si è affidato a lui. Questo vuol dire che su Daniele punta tantissimo, sia in difesa che a centrocampo è un vero leader. Daniele è uno dei migliori in assoluto». Un Europeo che lo sta consacrando anche a livello internazionale, la sfida contro Gerrard è sembrata impari. «Dopo la partita di domenica i ruoli si sono invertiti: ora è Gerrard che ha come idolo De Rossi».
Ci scherza su Rizzitelli, ma a Kiev Daniele ha dimostrato di non essere secondo a nessuno. «Complimenti vivissimi a De Rossi» giungono dalle parole di Romeo Benetti, ex centrocampista della Roma e della Nazionale. «È un obbligo per chi ha determinate qualità, per chi ha assunto notorietà e importanza, per chi condiziona gli umori della gente, il confermarsi quotidianamente sul campo – ha detto Benetti al Romanista -. Va detto che farlo non è assolutamente facile. E De Rossi lo ha fatto alla grande e quindi complimenti per esserci riuscito». Un grande De Rossi e una grande Italia quella vista domenica sera Kiev. Una Nazionale chiamata a ripetersi giovedì, giorno della semifinale contro i tedeschi. «Con la Germania è un terno al lotto, da sempre – ha detto Benetti -. D’altra parte chi arriva in semifinale vuol dire che ha delle qualità. A questo punto subentrano tanti fattori, le circostanze, gli attimi, gli episodi, le intuizizioni dei giocatori, le giocate dei singoli. Ad esempio domenica sera Buffon ci ha salvato la partita con la parata strepitosa su Glen Johnson a inizio gara. Un episodio determinante. Con l’Inghilterra stata una grande prova di volontà, di determinazione, del cuore, come ha detto Prandelli. Mi auguro che si ripetano anche contro i tedeschi».