(V. Meta) – Aveva sognato l’Europeo per mesi, ora spera che il sogno finisca e diventi finalmente realtà. Da Coverciano a Poznan, la prima avventura azzurra di Fabio Borini continua com’è nel suo stile, silenzio e lavorare, un allenamento dopo l’altro in attesa dell’occasione di dimostrare che in Polonia il più piccolo della comitiva azzurra non ci è venuto per caso. E chissà che l’occasione non possa arrivare domani nella già decisiva sfida contro la Croazia capolista, magari non dal primo minuto (se ci sarà una variazione nel duo Cassano-Balotelli, il favorito resta Di Natale), quanto piuttosto a partita in corsa, quando la sua imprevedibilità e i suoi inserimenti potrebbero rivelarsi un’arma in più per Cesare Prandelli. D’altra parte, proprio il ct è il suo primo estimatore, visto che lo ha portato agli Europei nonostante con la Nazionale Fabio avesse giocato una sola volta, nel finale dell’amichevole con gli Stati Uniti, e nonostante al rientro dopo il brutto infortunio muscolare contro il Milan, non fosse più riuscito a trovare il gol. «So che il mister ha fiducia in me e sono qui per ripagarla», diceva Borini nei giorni del ritiro di Coverciano, quando ancora si giocava la permanenza nella lista definitiva con il coetaneo Mattia Destro. Invece l’ha spuntata Fabio, non senza qualche rammarico per non poter condividere con l’amico di sempre, favorito dai pronostici di tutti tranne che di Daniele De Rossi, che aveva scommesso con Borini sulla sua partenza per la Polonia.
Ha vinto lui e all’attaccante è toccato rasarsi i capelli quasi a zero. Per il momento, però, l’occasione di mettere in mostra il nuovo look l’ha avuto soltanto in allenamento. Nella gara d’esordio contro la Spagna Prandelli ha mandato in campo Giovinco e Di Natale, mentre lui non si è neanche alzato dalla panchina. Nessun problema, la mattina dopo era già in campo a lavorare per essere perfetto, che poi è anche il suo modo di prendere la vita. L’avventura europea la sta vivendo con grande concentrazione, ma anche con equilibrio: lunedì, nel giorno di riposo concesso dal ct, l’attaccante si è concesso una giornata da turista in giro per Cracovia in compagnia del padre, che l’ha raggiunto dall’Italia. Ieri di nuovo tutti in campo per la doppia seduta di allenamento che precedeva di due giorni la gara con la Croazia. Sotto il nubifragio che si è abbattuto su Cracovia, è stato proprio Borini l’autore dell’unica rete della squadra in fratino giallo nella partitella nove contro nove fatta disputare da Prandelli e finita 4-1 per la squadra in blu, grazie alla doppietta di Di Natale e alle reti di Montolivo e Thiago Motta. Un modo per ricordare a se stesso e al tecnico che lui c’è sempre e che non ha paura delle responsabilità. Alla seduta non ha partecipato l’infortunato Andrea Barzagli, che si è limitato a svolgere lavoro differenziato e che lo staff medico azzurro conta di rimettere a disposizione del ct in tempo per la terza e ultima gara del girone di qualificazione, in programma lunedì 18 contro l’Irlanda di Trapattoni. Nel frattempo a Roma si continua a parlare di Borini, più che per una maglia contro la Croazia, in relazione alla comproprietà che Roma e Parma dovranno risolvere entro il 22 giugno per evitare di andare alle buste. «Sono rimasto sorpreso dalle parole di Di Livio (che ha detto che la Roma non riscatterà Borini, ndr) e non so come siano uscite tali affermazioni – ha detto il suo agente De Marchi -. Posso solo dire che in questo momento non ho sentito né la Roma né il Parma. Sto aspettando che i due club trovino una soluzione». Soluzione che potrebbe essere individuata nel rinnovo della comproprietà per un altra stagione. E che potrebbe permettere a Fabio, nel caso dovesse andare in porto un’altra trattativa, di ritrovare l’amico che gli ha lasciato il posto in Nazionale.