(M. Bianchini) –Unico Zeman. Fra ammiccamenti, l’ironia del sorriso, battutine da interpretare, il boemo ha suggellato la figura del personaggio incomparabile nel calcio italiano. Non staremo qui a commentare il recital che promette il suo gioco. Lo conosciamo, lo amiamo , ci aspettiamo repliche di successo. Ma una breve frase di quattro parole, ha scansato per un momento il tema delle tattiche ,degli schemi o quant’altro , per regalarci la rivelazione forse più importante dell’intero discorso alla stampa. E’ accaduto quando con l’istinto dettato dal cuore Zeman ha detto:”Io voglio bene alla Roma”. Nel contesto di un pomeriggio tumultuoso, dove domande e risposte si sono accavallate freneticamente, l’affermazione si è ritagliata uno spazio nella routine di giornata. Ma sarebbe riduttivo non darle il giusto risalto. Basterà dare uno sguardo al passato e presente. Gli allenatori nuovi proposti alla guida di una squadra, preparano il compitino usando disinvoltamente la solite enunciazioni rifritte. Sarebbe troppo lungo l’elenco delle “ovvietà” . imposte dalle circostanze. In fondo è giusto che sia così. Non si è mai visto un professionista della panchina, il quale non si sia abbandonato agli elogi di presidenti e tifosi della sua nuova realtà. Me neppure si ricorda un allenatore che abbia dichiarato così apertamente l’affetto verso una squadra , una città , una tifoseria come ha scelto di fare davanti ai microfoni il grande romanista Zeman. Li ha usati come amplificatori dell’etere affinchè facessero giungere nelle case, nei posti di lavoro, o dovunque, il messaggio più bello:”Io voglio bene alla Roma”. Quindi, non solo un tecnico di valore mondiale siederà sulla panchina giallorossa, ma pure un tifoso il quale sentirà sobbalzare il cuore ogni volta che riecheggeranno le note di “Grazie Roma” a salutare un pomeriggio di vittoria. Sarà un valore aggiunto imponente che solo chi sa riflettere sulla parola amore potrà capire in pieno. Sfidiamo qualsiasi altra squadra a poter vantarsi di possederlo. Se quel giocatore verrà sostituito, oppure si cambierà la tattica in corsa, oppure ancora si procederà ad un cambio al momento poco gradito alla gente, il tifoso giallorosso non deve perdere la sua fiducia. Sulla panchina non c’è soltanto il professionista che tende a far bene il proprio lavoro. C’è pure un qualcosa in più che si chiama cuore. Dopo alterne vicissitudini vissute all’ombra del calcio minore, se si esclude Pescara con la sua mirabile cavalcata, immaginiamo Zeman nelle vesti dell’innamorato che non ha mai abbandonato l’auspicio di poter riassaporare il caldo abbraccio della sua prima tenerezza. E’ accaduto dopo 13 anni fra le feste di Trigoria che si moltiplicheranno all’Olimpico. Tanto bello quel pomeriggio, da far sciogliere il sentimento di un uomo del nord , irresistibilmente attratto dal calore del Sud giallorosso. L’animo ha ceduto all’impulso :”Io voglio bene alla Roma”!