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IL ROMANISTA Roma cambia, chiude il ciclo dei 2 scudetti

Alberto De Rossi

(F. Oddi) – Non si è concluso solamente un campionato sabato per la Primavera, per la Roma si è concluso un ciclo, tra i più vincenti di sempre, nonostante l’amaro epilogo di una semifinale con la Lazio buttata insieme a una mezza dozzina di nitide palle gol. Col regolamento attuale, non sarebbe finito un bel niente: l’unico a non poter più scendere in campo nella categoria sarebbe stato il 21enne Nego, e solamente due titolari sarebbero usciti dai limiti d’età, capitan Viviani e Tallo. Con la possibilità — difficilmente sarebbe stata colta, ma c’era — di tornare per giocare come fuoriquota i big match, Viareggio e finali 2012-13.

Riforma
 Dall’anno prossimo entrerà in vigore la (discussa) riforma voluta da Arrigo Sacchi: cambierà il limite d’età della Primavera, che andrà lasciata non più a 20 anni ma a 19. Per la Roma una rivoluzione: andrà sistemata l’intera classe ’93, quella che quest’anno poteva vincere il terzo scudetto di fila (impresa riuscita al solo Falasca, ex giallorosso dell’Inter). L’annata migliore dell’ultimo decennio di settore giovanile (insieme ai ’91: Florenzi, Bertolacci, Crescenzi e Stoian) andrà piazzata proprio ora che arriva Zeman, e tutti quelli che già stavano prendendo accordi in B hanno chiesto di prendere tempo, con la speranza di fare il ritiro con il tecnico che ha trasformato un piccoletto di discreto talento come Insigne (10 presenze e zero gol con la Cavese, nel 2010) in un gioiellino da 10-15 milioni di euro.

Rivoluzione
 Piscitella, il più utilizzato della classe ’93 in prima squadra (tolto Caprari, che però è già sistemato al Pescara, in attesa che tra un anno venga ridiscussa una comproprietà appena acquistata) è uno di quelli che trarrebbe maggior beneficio dagli schemi del boemo, oltre che il più richiesto tra i cadetti. Se rimanesse, come Viviani quest’anno potrebbe tenersi in allenamento con la Primavera, visto che il nuovo regolamento prevede la possibilità di schierare tre ’93 come fuoriquota. Uno dei tre posti sarà di Nico Lopez, arrivato sei mesi fa: troppo poco per andare già in prestito, nonostante l’eccezionale impatto (17 gol in 14 partite) nella categoria. E un altro potrebbe toccare, in attesa dell’inserimento in prima squadra, al brasiliano Thomas Bedinelli del Flamengo, se andasse in porto lo scambio con Juan. Rimarrebbe fuori Ciciretti, che Zeman seguiva per il Foggia due estati fa: il ragazzo vorrebbe andare a fare un’esperienza fuori, pur essendo il più giovane tra i ’93 (è del 31 dicembre). O Sabelli, terzino di spinta come piacciono al boemo, che però quest’anno la prima squadra non l’ha vista mai, dopo che Montella lo aveva aggregato ai grandi. Politano, Orchi e Barba verso il prestito, Pigliacelli ha già firmato col Parma, due o tre rischiano lo svincolo. Rinnovamento quasi totale, con poche certezze: Verre, che diventerà capitano, Romagnoli, i due Ricci, e i vari Frediani, Cittadino e Ferrante. Oltre ovviamente ad Alberto De Rossi, che taglierà il prestigioso traguardo delle dieci Primavere di fila.

 

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