(B. De Vecchi) – Stefano Mauri e Omar Milanetto tornano liberi cittadini. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Cremona, Guido Salvini, ha revocato la misura degli arresti domiciliari nei confronti del vice-capitano della Lazio e del centrocampista del Padova, ex Genoa. La decisione è arrivata 24 ore prima della programmata udienza davanti al Tribunale del Riesame di Brescia, dove oggi i legali di Mauri presenteranno comunque l’impugnazione dell’ordinanza della Procura lombarda. I due giocatori erano stati arrestati il 28 maggio scorso nell’ambito dell’inchiesta “Last Bet” sul calcioscommesse. Mauri e Milanetto hanno trascorso una settimana nel carcere di Cremona e dal 4 giugno erano ai domiciliari. Mauri è indagato perché avrebbe avuto un ruolo nella combine di Lazio-Genoa del 14 maggio 2011 e di LecceLazio del 22 maggio successivo. Milanetto invece è indagato solo per il presunto ruolo che avrebbe assunto nella prima delle due partite. La decisione del gip è arrivata nello stesso giorno in cui il Pubblico Ministero Roberto di Martino aveva presentato parere favorevole alla revoca dei domiciliari. Nell’ordinanza emessa dal gip Salvini si legge che «in tale situazione il mantenimento delle misure cautelari appare diventato sostanzialmente inutile, non potendosi ravvisare alcun pericolo di fuga, né la reiterazione di analoghi reati, tenuto conto da un lato del notevole riscontro mediatico avuto dall’emergere del fenomeno del calcioscommesse e dall’altro dell’effetto, peraltro già di per sé fortemente deterrente, costituito dalla pendenza del procedimento disciplinare a carico di tutti i giocatori coinvolti, processo che potrebbe concludersi in tempi brevi». Salvini nell’ordinanza ha specificato che «le indagini sono ormai in una fase molto avanzata, essendo stati interrogati gli indagati raggiunti dalla misura emessa in data 23 maggio 2012, compreso Luca Burini che si è presentato spontaneamente all’autorità giudiziaria cosicché appare prospettabile in tempi brevi solo l’interrogatorio di Gegic Almir, figura peraltro di rilievo all’interno dei fatti per cui si procede, che ha preannunciato, anch’egli, di volere rientrare dal luogo dove si trova per rendere dichiarazioni peraltro in parte già anticipate con alcune interviste giornalistiche». Il difensore di Milanetto, l’avvocato Mattia Grassani, alla luce della sentenza di revoca dei domiciliari ha commentato: «Come si potrà spiegare alla famiglia Milanetto che si è trattato di un grande, imperdonabile errore, di un incubo, un’odissea che ha portato in carcere il giocatore per una settimana e gli ha fatto passare altri 10 giorni agli arresti domiciliari? Meglio tardi che mai, dirà qualcuno, ma i danni chi la paga?».