(M .Pinci) – Il ritorno a Roma vale addirittura il primo biennale della vita.Zdenek Zeman a Trigoria, 13 anni dopo esatti la conferenza d’addio alla Roma, il 4 giugno del ’99. Il volto è più segnato di quando passò per la prima volta i cancelli del centro sportivo, «E c’è qualche capello in meno ma sono lo stesso», come aveva scherzato il Boemo sabato. Che pur di sedere nuovamente sulla panchina dell’Olimpico, ha infranto la più sacra delle sue regole, dopo il dogma del 4-3-3: non un solo anno di contratto ma due, per un ingaggio che il club definisce, nel comunicato con cui ufficializza il nuovo tecnico, «in linea con i parametri del mercato». Il segno di un amore più forte delle convenzioni. A Trigoria è arrivato da solo, guidando la sua Citroen nera: ad accoglierlo nel giorno del ritorno, ha trovato il ds Sabatini, ma anche il team manager Scaglia e l’ad Fenucci. Assente invece Baldini, a Londra per impegni personali. Una visita alle strutture del centro, con occhio attento soprattutto a spogliatoi, palestra, sale di fisioterapia. I luoghi in cui Zemanlandia getterà le proprie fondamenta. «È cambiato tutto, e mi piace molto», si è lasciato sfuggire Zeman durante il tour del centro sportivo, in cui a chi lo ha accompagnato è sembrato «affamato di soddisfazioni».
E di rivincite. Sembra quasi avere fretta il Boemo che avrebbe chiesto di anticipare di un paio di giorni il ritiro della squadra, per ritrovarsi già intorno al 5 luglio. Possibile anche un miniritiro dopo la tournée americana – nei giorni scorsi Tempestilli era negli States per ultimare il programma delle amichevoli – sempre che le sentenze del calcio scommesse non costringano a rivedere i programmi in favore di gare europee. Ma il neo allenatore si è fermato soprattutto con il ds Sabatini. «Per parlare di calcio», giurano da Trigoria. Ma anche di mercato: sono tante le situazioni rimaste in sospeso, e che andranno valutate da qui alle prossime settimane. A cominciare, forse, dalla questione Bojan. Perché, e in Spagna ne sono convinti, il Malaga arabo avrebbe messo gli occhi sull’attaccante, di proprietà del Barça, ma vincolato alla Roma per altri 12 mesi. Per venderlo altrove, i catalani dovrebbero pagare 5 milioni di euro ai giallorossi. In caso di addio, assalto a Insigne, il primo nome fatto da Zeman a Sabatini venerdì. «Garantisco io per la sua volontà di venire qui», ha detto il tecnico al ds. E venerdì è ripartito anche l’assalto a Kjaer (con il placet di Zeman): si lavora sul prestito oneroso, ma a cifre ridotte (1 milione) con il Wolfsburg. Giovedì presentazione evento delle nuove maglie all’Ara Pacis.