(F. Balzani) – Il numero uno resta lui: Marteen Stekelenburg. I dubbi sulla permanenza del portiere olandese sono stati spazzati via da un altro addio, quello del preparatore Franco Tancredi inviso allo stesso Stek e al compagno di reparto Lobont. «O me o lui», sarebbe stato a grandi linee l’aut aut del ex-portiere dell’Ajax. Baldini, dopo una lunga riflessione, ha scelto di mandar via l’amico Tancredi con l’appoggio (nemmeno troppo sofferto) del resto della dirigenza. Anche l’infortunio occorso alla spalla di Stek, che gli ha impedito di allenarsi e giocare le ultime partite di campionato con la Roma e che è magicamente sparito una volta arrivato in Olanda per il pre-raduno, potrebbe a questo punto essere collegato al pessimo rapporto con Tancredi. Secondo Stekelenburg e Lobont infatti i metodi del preparatore avevano causato una flessione di rendimento. L’ex-portiere del secondo scudetto (che in carriera ha allenato senza problemi campioni come Casillas e Buffon) ha accettato la decisione e con la classe che lo contraddistingue non ha voluto generare alcuna polemica. «Ci è rimasto male, non se lo aspettava», confida qualche amico del portiere che è stato avvistato ieri all’Eur e che per la seconda volta è costretto a rinunciare al suo incarico di preparatore. Al suo posto lavoreranno Cangelosi e Nanni. Ora a Stekelenburg spetta però il compito più difficile: convincere tifosi e società che la scelta di difenderlo è stata la più giusta. Dopo un’annata vissuta tra alti e bassi (complice anche le falle difensive del gioco di Luis Enrique), la Roma si aspetta che Stekelenburg torni a essere il portierone del mondiale 2010 che permise all’Olanda di andare in finale. «Sono concentrato sugli Europei, una volta finiti quelli e le mie vacanze mi metterò agli ordini di Zeman, voglio stupire», ha dichiarato Stek che nella partita contro la Germania di mercoledì sera ha mostrato segnali di ripresa dopo la papera dell’esordio. Ora non ha più alibi.