(F. Bazani) – “Voglio bene alla Roma, questa città la sento mia. Sapevo che sarei tornato”. Sono d’amore le prime parole di Zdenek Zeman rilasciate ieri in una conferenza stampa da tutto esaurito a 13 anni di distanza dalla sua ultima volta a Trigoria. Un amore ricambiato dagli oltre 400 tifosi che hanno urlato il suo nome sotto il sole cocente e che non hanno mai avuto dubbi sulla scelta dell’allenatore.” Anche per noi non è una terza scelta, fortunatamente non ci ha rifiutato nessuno. Zdenek è qui perché se lo merita”, ha tagliato corto il dg Baldini che sedeva al suo fianco. “Sono qui per divertire e far emozionare la gente – gli risponde Zeman – ovviamente mi piacerebbe vincere, ma qu”esto vale per tutti”.
No, non è cambiato Zdengo anche se qualcuno prova a chiederglielo. “Non lo sono anche se mi converrebbe dire di sì”, risponde con un sorriso ironico che prelude a una frecciata ben più velenosa: “Ero vicino alla Roma anche nel 2006, ma non si poteva come è scritto in qualche verbale”. Il riferimento è alle intercettazioni di calciopoli che raccontano di un calcio in mano a tanti suoi nemici. “Ma non penso di essere stato penalizzato, perché nonostante tutto ho fatto calcio a Lecce, Avellino, Foggia e mi sono divertito anche lì. Rivincite? Rabbia? No. Dico solo peccato, perché avrei potuto fare qualcosa di più”. Lo potrà fare a Roma con una squadra però che necessita di rinforzi: “Non so dire se è la squadra più forte che ho mai avuto a disposizione. Dobbiamo costruirla basandoci su alcuni elementi interessanti che già abbiamo. Verratti? Presto per parlare di mercato”.
Impossibile, invece, non parlare di arbitraggi e calcio scommesse: “Penso sia sbagliato non parlare degli arbitri, ma sono un dipendente e se la società lo chiederà non ne parlerò. Non succede niente se si dice che un arbitro ha sbagliato, così come non succede niente se si dice che un mio calciatore sbaglia. Comunque non voglio fare danni come nel ’98. Il calcio italiano dal punto di vista etico è migliorato, ora però bisogna superare la crisi attuale”. Baldini ci tiene a correggere: “La nostra è un’indicazione, non un diktat. Ogni tesserato è libero di esprimere la propria opinione”
Poi una frecciata, da parte del boemo, al suo predecessore che fa arrossire il dg e strappa gli applausi dei presenti: “Luis Enrique? Ogni allenatore ha le sue idee. Alcune sue mi piacciono, ma io sono più proiettato verso la porta avversaria”.
Porta che Totti tornerà a vedere da vicino: “Non parlo dei singoli. So che Totti è tesserato come calciatore e penso farà il calciatore. De Rossi? Per me non è un difensore, né un regista ma un centrocampista”.
Così come Sissoko del Tolosa che sembra a un passo dalla Roma. Nei prossimi giorni Sabatini darà l’assalto a Destro che il Genoa ha messo ufficialmente sul mercato. Bojan è ritenuto incedibile, partirebbe uno tra Borini e Osvaldo. Piace Edu Vargas, in difesa si avvicina Astori.