BALDINI:
“Buonasera a tutti, più che una presentazione è un bentornato a mister Zeman. Il contratto è un biennale con opzione per il terzo. Prima di lasciare la parola al mister devo fare una premessa, che se siamo criticati a prescindere: il mister è una scelta, non una seconda o una terza. Abbiamo avuto bisogno di tempo perchè ci sono degli impegni da rispettare e delle attese, ma mi preme sottolineare questo fatto: è stata una scelta fatta dopo esseci incontrati con più interlocutori. E’ una scelta non riconducibile alla rinuncia di altri, che ci rende orgogliosi perchè implica che molti allenatori hanno avuto voglia di incontrarci. Vogliamo cercare un gioco attrattivo per valorizzare i giovani e portare la gente allo stadio, ma si è dimenticato il motivo principale, ossia quello del merito”.
ZEMAN:
“Io sono contento e ringrazio la società che ha fiducia in me e mi ha riportato a Roma. Nel 99 ho detto a qualche amico che prima o poi sarei tornato anche se in ritardo. Per il resto spero di riuscire a costruire qualcosa perchè voi siete una parte importante”.
C’e molto entusiasmo tra i tifosi. Cosa l’ha convinta a tornare a Roma dopo 13 anni e firmare un biennale?
“Per il contratto ci ha pensato la società. Cosa mi ha convinto? Roma la sento io. Mi ero prefissato di tornare a Roma e sono felice. Spero che dopo il campioanto siano felici anche gli altri”.
Dopo 13 anni, cosa è cambiato?
“Io non ho mai visto uno che non fa questo mestiere e non vuole vincere. Bisogna provarci e fare meglio degli altri”.
In questi 13 anni c’è stato un momento in cui ha sognato un ritorno a Roma?
“C’è scritto in qualche interrogatorio del 2006 che ero molto vicino ma non si poteva”.
Può smentire la diceria che Zeman preferisce lavorare con i giovani invece che con campioni affermati?
“Penso che Pescara sia un esempio: avevo sei Under e sei “grandi” come Sansovini. Non è detto che i vecchi non abbiano voglia di lavorare. Ricordo Aldair che mi diede grandi soddisfazioni”.
Quest’anno lei ha allenato Verratti. Se venisse a Roma, ci giocherebbe al centro tra lui e De Rossi?
“A queste domande non rispondo visto che siamo a giugno. Verratti ha fatto un grande campionato ma al momento non c’è nulla”.
Come gestirà Totti? Cosa pensa del Totti di questi tempi?
“Totti è tesserato come calciatore e mi aspetto che farà il calciatore. Lo gestirò come il resto della squadra”.
La società non vuole che si parli di arbitri. Che ne pensa?
“Io penso che è sbagliato ma mi adeguerò. Non penso ci sia nulla di male a dire che un arbitro ha sbagliato”
De Rossi potrà giocare anche in difesa?
“Per me è un centrocampista. Quando ci sarà la necessità, e spero che non ci saranno, lo potrà fare”.
Per lei questa è una rivincita?
“Io non ho rivincite anche se sono scomparso dal calcio che stava sulle prime pagine. Il mio problema era stare in campo per insegnare qualcosa”.
Che cosa vuole dire oggi alle persone che l’hanno criticata 13 anni fa?
“Non sono io che devo tendere la mano, spero che sia la squadra che possa suscitare delle emozioni e che porti la gente allo stadio. Poi è normale che a qualcuno piace qualcosa e a qualcuno un’altra”.
Si dice che lei sia cambiato tatticamente…
“Visto che siete in trenta mi conviene dire di sì, ma non sono d’accordo”.
Ci saranno dei punti di contatto con la Roma di Luis Enrique?
“Tredici anni fa c’erano delle squadre che vincevano Champions e coppe europee, ora le squadre italiane hanno lasciato spazio alle squadre spagnole e inglese, esiste un gap. Io credo che ogni allenatore ha le sue idee, io sono un po’ più proiettato verso la porta avversaria”
La piazza ha molte aspettative. Qual’è il suo obiettivo?
“Vorrei che la squadra possa divertire e far avvicinare la gente e regalare emozioni”.
Alcuni hanno detto che l’ultimo Zeman è cambiato e che cura più la difesa mentre altri dicono che è sempre lo stesso. Qual’è la verità?
Ho già risposto prima. Mi conviene dire che sono cambiato perchè molti avversari mi criticavano su quello. Però alla fine sarà il campo a dirlo.
Il Pescara ha subito meno gol rispetto alle sue squadre. E’ cambiato qualcosa nell’approccio difensivo?
Per me è uguale. e’ normale che ogni tanto rischi qualcosa ma quando fai 90 gol non è importante vedere quanti ne prendi. Poi è ovvio che il calcio ha due fasi: una offensiva e una difensiva.
Per lei De Rossi è un regista o un interno?
Per me è un centrocampista, per fare il regista ci vogliono altre doti. Può giocare mediano con altri compiti.
La preparazione di quest’anno?
Io sono abituato a fare una preparazione in un certo modo. Quest’anno devo cambiare qualcosa e spero che non mi cambierà i risultati.
Questa Roma è più forte della Lazio che ha avuto?
Questa Roma la dobbiamo ancora costruire. Poi abbiamo degli elementi che devono rendere come ci si aspetta.
C’è qualcuno che la stuzzica allenare?
Di nomi non ne voglio fare visto che siamo a giugno.
Secondo lei Pjanic può giocare come vertice basso del centrocampo?
Non voglio parlare dei giocatori. Io voglio fare una rosa di giocatori che saranno utile al progetto.
Tredici anni fa parlava di medicinali e farmaci e scommesse. Com’è la situazione ora?
Ci sono stati miglioramenti nelle prime due. Nel terzo purtroppo tocca ancora aspettare.
Anche lei continuerà sulla strada del fair play?
Io me lo auguro e farò di tutto. Il problema è che il calcio non è più credibile. Noi cercheremo di fare il possibile per far vedere che il calcio si può fare anche con fair play.
Ci saranno cambiamenti o può rivalutare qualcuno della rosa?
A qualcuno sarà data la possibilità, su quelli in cui crediamo io e la società. Su altri dobbiamo ancora valutare. Quello che vogliamo è costruire una squadra importante che dia filo da torcere a tutti gli avversari.
Ieri il Wall Street Journal le ha dedicato un articolo in cui lìha definita come lo Jedi del calcio…
Io mi sento uno normale, una persona che vuole fare calcio e cercare di migliorare il prossimo.
Perchè in Italia, quando si cerca di comprare un giovane, si punta sullo straniero e non sui vivai?
Non posso dare spiegazioni perchè non sono io che spendo i soldi.
Zeman edizione 2012/2014. Prevede che il derby sia una partita come un’altra?
Sono sempre tre punti. Conosco la piazza di Roma e so che per loro è diverso. Io sono l’allenatore e per me devo fare il massimo per conquistare i tre punti. Io dico che il vero spettacolo del derby è in tribuna perchè in campo se ne vede poco in genere.
Sente la pressione dei tifosi?
Paura no. Poi è normale che penso che i tifosi della Roma sono sempre vicini alla squadra e spero che lo facciano anche quest’anno.
Ha paura che possa accadere quello che è successo 13 anni?
Io spero di no.
In che percentuale influsce l’allenatore sui successi della squadra?
Per me un allenatore è importante per una squadra. Io mi sento importante perchè se si riesce a dare un gioco, un comportamento, questo influisce. Poi ci sono squadra che non hanno bisogno di un allenatore.
Per Baldini: Quando ha influito la personalità di Zeman? Il suo essere anche ‘scomodo’…
Conta molto anche l’immagine di Zeman, aldilà delle considerazioni tecniche. Sicuramente ha avuto un suo peso la sua combattività, la sua personalità…
Sente il peso della piazza romana?
Roma sta sempre vicina alla squadra, anche nei momenti brutti. Il pubblico ci aiuterà…
C’è la possibilità di ripetere alcuni insuccessi del 1998?
Io spero di non fare gli stessi danni del 1998, voglio bene alla Roma
Prende la parola Baldini: Quando si parla di indirizzi e oordini della società, non si parla si diktat. L’indicazione di non parlare degli arbitri,. è vero, è una nostra volontà. Ma c’è sempre stata libertà di espressione, come avete visto dalla esternazioni dei calciatori in certe partite. La nostra volontà è quella di non parlarne, ma quando Zeman parlerà degli arbitri, non ci sarà niente di male.
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