Rosario Triolo, che si occupa di calcio sudamericano per Sky Sport, ha parlato degli obiettivi brasiliani della Roma. Queste le sue parole.
Libertadores entusiasmante quella di quest’anno. Ai quarti sono arrivate le otto squadre più forti, quelle che hanno ottenuto più punti . Un caso?
“No, non è un caso che siano arrivate quelle squadre e che ci fossero tante brasiliane: il calcio in quel Paese ha subito una grande iniezione economica dagli sponsor che vogliono promuovere il marchio Brasile in vista di Mondiale e Olimpiade, così diversi club brasiliani sono abbastanza ricchi da potersi permettere stelle che negli altri Paesi non potrebbero restare a lungo. Non è un caso neanche che ci fossero Boca e Vélez a rappresentare l’Argentina, visto che in questo momento sono la massima espressione del futbol di Buenos Aires e non solo”.
Boca Juniors- Corinthians, che finale sarà?
“Boca-Corinthians è la finale che mi aspettavo, perché sono le migliori squadre dei due Paesi più importanti del SudAmerica, ma anche perché una ha la sua “mistica” che rende possibili imprese pazzesche, l’altra invece( il Corinthians n.d.r.) è la squadra che vive la Libertadores come vita o morte visto che non l’ha mai vinta e che sopporta l’ossessione e la pressione di doverla conquistare a tutti i costi. Credo che possa vincere il Corinthians, ma il Boca perso il campionato ha solo questo grande obiettivo quindi mi aspetto equilibrio”.
Neymar e il Santos sono i grandi assenti di questa finale. Il gioiellino brasiliano è pronto per l’Europa?
“Neymar è pronto da anni per l’Europa, ma sinceramente dubito che ci giocherà mai. Se il Brasile vincerà il Mondiale in casa secondo me Neymar farà tutta la carriera al Santos. Solo in caso di “fracaso mundial” potrebbe partire per cercare una nuova sfida. Manca alla finale, ma tutto sommato credo sia giusto così perché il Santos di quest’anno è stato lontano dal dimostrare un’egemonia anche solo paragonabile a quella del 2011”.
Con lui potrebbe partire anche Arouca.
“Arouca è un serio candidato a lasciare la squadra anche perché quest’anno non ci sarà la scusa del “manteniamo i migliori per il Mondiale per Club”. Inoltre il suo sogno di giocare con la Seleçao è sempre frustrato dal fatto che Mano Menezes per non impoverire troppo la rosa del Santos che in contemporanea alle partite della nazionale gioca anche in campionato non lo convoca mai scegliendo Neymar, Ganso e Rafael. Andandosene dal Brasile troverebbe meno difficoltà a essere cercato dal suo Ct che non dovrebbe gestire pericolosi equilibri con i club locali e sarebbe libero di chiamarlo. E per la Roma lo vedo bene, qualcuno ha detto che potrebbe diventare un nuovo Emerson e non escludo che possa veramente essere così”.
L’altro gioiello del Santos è Ganso. Le qualità non si discutono ma al Milan non convince la sua condizione fisica. Un altro “caso Pato”?
“Sì, anche perché Ganso viene spremuto anche quando non è al top come è successo nella doppia semifinale di Libertadores: operato in artroscopia a un ginocchio, è stato costretto a giocare 180 minuti tra andata e ritorno a pochi giorni dall’intervento. Le ginocchia sono state la sua croce, ma a livello muscolare, a parte qualche piccolo problema che hanno avuto tutti, è abbastanza integro. Non ha il ritmo europeo, ma il suo dominio sulle posizioni in campo e i suoi piedi compensano ampiamente questo problema. Ce l’aveva pure Roman Riquelme, tutti dicevano che era inadeguato e il Barcellona di fatto lo ha scartato: alla fine ha portato il piccolo Villarreal a un passo (o meglio a undici metri…) dalla finale di Champions”.
Supermarket Corinthians: Paulinho andrà all’Inter?
“Paulinho aveva già le valigie pronte per la Russia, destinazione Cska Mosca. Era tutto fatto tra il suo agente, il Corinthians, gli emissari del Cska e le due società che gestiscono percentuali del suo cartellino. Lo hanno chiamato per convocarlo nella sede del club per la firma ma ha detto: “No, io lascio il Brasile solo per una grande d’Europa”. Si riferiva alla Roma e all’Inter, ma penso che se vincerà la Libertadores non si muoverà almeno fino a dicembre per fare anche il Mondiale per Club”.
Invece Dodò e Castan sono già della Roma. Torneranno utili a Zeman?
“Dodo e Castan a differenza di Paulinho lasceranno il Corinthians succeda quel che succeda. Leandro Castan può essere molto utile perché è tecnico e dominante, l’unico dubbio riguarda le situazioni uno contro uno in cui si sbilanciano spesso le squadre di Zeman. Ma con il rientro (speriamo veloce e ad alti livelli) di uno sceriffo della difesa come Nico Burdisso, può adattarsi subito anche a un sistema molto offensivo. Dodo è un laterale sinistro di grandi speranze, che però viene da un orribile infortunio provocato da un tackle sconsiderato di Bolivar dell’Internacional dritto su un ginocchio. Se recupererà fisicamente e mentalmente da quel trauma, col calcio rapido e impostato sulle fasce di Zeman può far bene anche da noi in Italia”.
Fonte: mondopallone.it