(M. PINCI) – Marquinho sfuma, e se non è un verdetto definitivo gli somiglia davvero. La risposta del Fluminense all’ultima proposta romanista, formulata direttamente da Franco Baldini per ottenere uno sconto sui 4,5 milioni di euro del diritto di riscatto fissato a gennaio, non è stata quella che attendevano da Trigoria. Dove, invece, potrebbe arrivare in futuro una nuova telefonata da Manchester, sponda City, per chiedere informazioni sul conto di Daniele De Rossi: e le conferme non mancano.
MARQUINHO, “NO” DEL FLU ALLO SCONTO – Al riscatto di Borini, la Roma ha aggiunto (quasi ufficialmente) anche Dodò. Un affare fatto e definito dal viaggio brasiliano di Baldini. Un giocatore che andrà a occupare la casella da extracomunitario lasciata libera dalla partenza di Barusso. E che, da ieri sera, ha iniziato a comportarsi da “italiano” tifando la squadra azzurra davanti al televisore, tra commenti entusiasti “Sono un fan di Balotelli, Pirlo è il mio idolo” e analisi tecniche “Credo l’Italia sia la selezione andata più spesso ai supplementari”. Tutto rigorosamente su twitter. Con lui potrebbe arrivare anche Castan, anche se l’affare – decisamente avanzato – non è stato ancora chiuso. Nel complesso, la Roma spenderebbe per i primi tre acquisti dell’estate, oltre 12 milioni: ai 5,3 per il riscatto di Borini (ma sono 6,4 con l’Iva), vanno aggiunti i 2 o 3 che verranno spesi per Dodò. Il giocatore si svincola il 31 luglio dal Corinthians, ma per averlo subito, ed evitare discorsi relativi a una possibile opzione di rinnovo di cui si inizia a favoleggiare in Brasile, meglio pagare qualcosa, a cui aggiungere i premi di formazione e le commissioni. Per Castan invece è già stata raggiunta un’intesa per pagare 5 milioni, sempre al Corinthians. Soldi che, tutti insieme, consigliano di evitare di spenderne altri 4,5 per riscattare Marquinho, Un giocatore che piace, ma ritenuto non indispensabile. La Roma ha chiesto uno sconto (a 2,6 milioni), il Fluminense ha detto no ufficialmente: “Gli accordi sono quelli di gennaio, a meno non si muove”, la risposta del ds Caetano. Fino al 30 giugno la Roma potrà esercitare il diritto di riscatto. Dopo, il giocatore (contattato anche da altri club europei) sarebbe extracomunitario, e la Roma sarebbe costretta a scegliere: o lui o Castan. E non è detto che, nonostante accordi già raggiunti per il centrale, la scelta sia già determinata.
“MANCINI VUOLE DE ROSSI AL CITY” – Tra tanti italiani sintonizzati su Italia-Inghilterra, domenica sera, tra i più interessati c’era sicuramente Roberto Mancini. Ma dei 22 in campo, ad attirare la sua attenzione, più dei 4 giocatori del Manchester City presenti (Hart, Lescott, Milner e Balotelli) era quello che il tecnico del club campione d’Inghilterra vorrebbe portare alla propria corte: Daniele De Rossi. Inutile dire che gli 80 minuti giocati dal regista della Roma abbiano fornito nuove prove – benché superflue – alla sua idea: farne il fulcro del centrocampo del City. Un’idea confermata anche da Giorgio De Giorgis, agente e amico del tecnico di Iesi. “Ad oggi il Manchester City non ha un centrocampo spaziale – ammette l’agente Fifa a Teleradiostereo – e con De Rossi si ritroverebbe un centrocampista universale, in grado di ricoprire tutti i ruoli della mediana, centrale, interno, cursore. Per il City non si tratterebbe di un ritorno di fiamma, perché Daniele è sempre piaciuto e continua a piacere”. Una conferma a tutti gli effetti. Prima di potersi muovere però, e presentare la propria offerta da 20 milioni di sterline, oltre 24 milioni di euro, deve cedere i giocatori in esubero, da De Jong a Kolarov fino a Tevez. Per questo, De Giorgis frena: “Ho sentito Roberto Mancini una settimana fa, lui De Rossi nella sua squadra lo vedrebbe benissimo, De Rossi gli piace, ma dalla chiacchierata è emerso soprattutto che il Manchester City prima di comprare debba sfoltire i ranghi, soprattutto in vista del fair play finanziario”. Questione di tempo. E basta? “Ritengo che la Roma non si privi del suo giocatore. Credo che la scelta sia stata fatta e possa essere definitiva”, assicura De Giorgis. Eppure, Mancini, non ha ancora smesso di sperare.
Fonte: Repubblica.it