Karel Zeman, figlio del tecnico della Roma, ha parlato ai microfoni di Roma Channel. Ecco le parole del giovane allenatore presente nel ritiro giallorosso:
“Consigli da papà? Me ne da pochi viso a viso, però per fortuna ho spesso la possibilità di seguirlo e cerco di imparare il più possibile. Abitando a Roma c’è una motivazione in più, il fatto di essersi trovato bene alla Roma, di non aver potuto proseguire dopo i primi due anni sono motivazioni in più per togliersi soddisfazioni. Giocatori pronti? Sì, mi aspettavo tutto questo perché la bravura di un allenatore non sta tanto nell’inventare un metodo di lavoro quanto nel farsi seguire. Lui in questo non credo debba apprendere altro. Quanto apprendo da mio padre? Il modulo è lo stesso, quando io vado ad allenare non penso a lui, penso il calcio seguendo i suoi allenamenti, ma quando entro in campo divento Karel e non sono più Zdenek. I suoi insegnamenti mi sono utili ogni giorno, ma provo a svincolarmi. Chiamarsi Zeman è un vanto, sono fiero di avere un papà come lui. Si fa bene ad aspettarsi grandi cose, se non volessi essere un grande allenatore non inizierei nemmeno a farlo. Se mio padre ha voglia di rivincita? Credo che abbia covato in questi anni tanto senso di rivalsa, ma nel momento in cui è felice perché è nel suo habitat e può sedersi sulla panchina della Roma non c’è spazio per sentimenti parzialmente negativi. Se smetterebbe di fumare per uno scudetto della Roma? Spero che non si debba aspettare fino a maggio, ma che smetta prima. La prima cosa che ho pensato al suo ritorno? Grande emozione, lui veniva da un grande trionfo a Pescara e quindi c’è stata anche sofferenza, ma si è passato alla gioia di riabbracciare i colori giallorossi. Se parlo come mio padre? Si aspira ad essere in quel modo, esprimere un concetto in tre parole anziché trecento è una grande dote”.
Fonte: Roma Channel