Conferenza stampa odierna dedicata all’attaccante spagnolo Bojan Krkic. Il numero 14 giallorosso parla per la prima volta in questa stagione delle sue impressioni all’inizio del secondo anno nella capitale. Ecco di seguito le sue dichiarazioni:
Come va con Zeman? Nella prima amichevole il boemo ha un po’ criticato come ti sei mosso… Quali sono le tue sensazioni? Come vuoi rispondergli?
“Sto bene, con Zeman lavoro da pochi giorni. Sulla partita: non abbiamo ancora lavorato sui movimenti da fare ed è ovvio che non so ancora cosa voglia il mister da me. Io quando vado sul campo mi muovo come vedo e quando mi dirà cosa fare lo farò. Sto bene, ho sempre fatto questo calcio e non mi considero un calciatore individualista. Si però mi manca ancora tanta strada da fare e tanto da migliorare”.
Gli allenamenti sono un po’ troppo pesanti?
“Non ho mai fatto questo tipo di lavoro, ma non è che mi costi più degli altri. La mia qualità fisica è diversa, è più adatta agli spazi più piccoli. E’ normale che la distanza lunga mi affatichi un po’, ma l’estate serve a questo: a lavorare e ad arrivare bene a inizio campionato”.
Reputi Zeman il tecnico ideale per farti arrivare al top e farti diventare l’attaccante che tutti si aspettano? Questa può essere la stagione in cui darai il massimo con continuità?
“Non lo so, speriamo. Non ho mai lavorato con Zeman, adesso stiamo facendo lavoro fisico e dopo vedremo cosa mi chiederà. Per fare bene ho bisogno di minuti, della continuità che l’anno scorso non ho avuto. E per questo devo lavoreare in allenamento, per guadagnarmi il campo. Sono il primo a essere convinto che se lavoro bene e ho contonuità posso fare molto meglio”.
Cosa è successo con Luis Enrique? Hai giocato meno di quanto avremmo pensato… Ti senti più centravanti o esterno nel tridente di Zeman?
“Non lo so, io ho detto dal primo giorno che il passaggio a un altro tipo di calcio non era facile, però sono arrivato qua, ho fatto il meglio che potevo. L’anno scorso per me è stata una buona stagione: credo di avere fatto bene quando ho avuto più minuti”.
Pensavi di giocare di più?
“Si che lo pensavo, però adesso non si può fare niente. Sto con un altro allenatore, devo lavorare bene e iniziare un’altra volta. Sul ruolo: da piccolo ho sempre giocato centravanti, ma io voglio giocare. Se il mister mi vuole centravanti o esterno vado dove lui mi vuole, dove crede che possa fare meglio”.
C’è stata la possibilità che tornassi al Barcellona già quest’anno? Darai tutto per farti riscattare dalla Roma o pensi a tornare in Spagna a fine anno?
“No quest’anno non ho avuto notizie di questo tipo da Barcellona. Io volevo rimanere qui a Roma e vale quello che ho detto l’anno scorso: se sono qui non penso al Barcellona o a altre squadre. Sono qui per crescere come giocatore e per dare tutto alla Roma e ai tifosi”.
Dal punto di vista mentale ti manca ancora qualcosa per essere uno dei pià forti? Zeman può aiutarti?
“Ho sempre pensato che a un calciatore manca sempre qualcosa. Io ho solo 21 anni e si, mi manca tutto. Devo e voglio crescere ancora tanto. Se con Zeman potrò farlo sarà molto meglio”.
Cosa ti senti di promettere ai tifosi? Come giudichi la finale Spagna-Italia?
“Mi aspetto, come tutti, di fare meglio dell’anno scorso: vogliamo tutti dare ai tifosi quello che meritano. Sulla finale: l’Italia ha fatto un grande europeo, ma adesso c’è una nazionale che è invincibile credo”.
In molti hanno pensato che tu con Zeman possa fare 20-30 gol. Lo pensi anche tu?
“Lo voglio fare! (ride) E’ un lavoro che mi devo guadagnare e se Dio vuole, non farò solo i gol, ma farò tutto quello che posso per fare che questa squadra possa fare una grande stagione. Se posso fare 20, 25 gol meglio”.
Hai parlato della difficoltà del campionato italiano rispetto alle tue caratteristiche. Ci sono state squadre che ti hanno richiesto, Barcellona a parte? E’ un tuo desiderio volerti continuare a esprimere nel campionato italiano, ne hai parlato con Sabatini?
“Ho parlato di difficoltà rispetto all’anno scorso, poi mi sono abituato e credo di avere finito molto bene. Si quando un calciatore finisce la stagione è certo che la gente e le altre societò ti vogliono, ma ho deciso di rimanere qua a Roma perché credo che questa sia la strada che devo percorrere: voglio fare un anno molto positivo. Se ho richiesto di rimanere qua? Si, si”.
Totti dice che servono grandi campioni per vincere. Per te cosa manca alla Roma per vincere?
“Le manca vincere (sorride). L’anno scorso non abbiamo avuto molta fortuna in certe partite in cui meritavamo credo. Dovevamo andare un pochino più su. Quest’anno ricominciamo: c’è gente nuova, vogliamo fare meglio. Dobbiamo seguire una strada positiva”.
L’altr’anno la Roma sembrava non avere obiettivi. Voi, come gruppo, quest’anno a cosa puntate?
“Puntiamo a fare bene. Credo che l’obiettivo primo sia vincere lo Scudetto, come no. Sennò entrare in Champions. Sono gli stessi dell’anno scorso, dipenderà da noi vincere o non vincere. Tutti partiamo da 0 punti e credo che possiamo essere una grande squadra. Dobbiamo crederci tutti”.
Sabatini ha detto che Pique non è un top player e vale Castan. Sei d’accordo col ds?
“Pique è un grande calciatore e non lo dico io. Lo pensa anche il direttore. Credo che volesse dire che anche il nuovo acquisto ha tanta qualità”.
Pensi che la Roma sia al livello di Milan, Juventus, Inter e delle squadre che la hanno preceduta la scorsa stagione?
“Ora non so come stanno le altre squadre, so solo che tutti partiamo da 0 punti. Vincere lo Scudetto è difficile, ma non è impossibile. Ci dobbiamo credere”.
Ti trovi bene col regime alimentare di Zeman? In cosa consiste?
“Mangio quello che mangio nel resto dell’anno: io mangio sempre bene, come deve fare un calciatore. Non seguiamo una dieta differente”.
Confermi che non vi fa prendere caffeina o altri eccitanti?
“Però io non lo prendo, quindi a me non cambia niente!
Elena Turra: “Oggi lo prendono il caffè”.
Ti pesa non essere interamente di una squadra? Cosa ti è piaciuto di più del tuo primo anno in Italia?
“La mia situazione contrattuale non è un punto per farmi giocare o meno. Se sono qui in prestito o a titolo definitivo, sono comunque qui per giocare. Non mi interessa il contratto, sono con la Roma e voglio giocare. Il più bel ricordo dell’anno scorso? L’Olimpico,l’inno e la gente. Il modo in cui vivono il calcio resterà sempre nel mio cuore”.
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A cura dei nostri inviati Emiliano Di Nardo, Nicolò Ballarin e Andrea Di Carlo