(B. Tucci) – Finisce il super lavoro in montagna, comincia la tournée americana, nella terra dei padroni del vapore. La Roma ha uno yankee in squadra arrivato all’ultimo momento: Michael Bradley, pronto a far da interprete e aiutare i compagni che masticano poco l’inglese.
Domanda intrigante: dopo due settimane di lacrime e sudore come è questo gruppo allenato daZeman? Il mister non è strafelice. Sostiene che la manovra è ancora lenta, che non c’è intesa tra un reparto e l’altro. Un bel guaio? Non fasciamoci la testa prima di romperla. C’è ancora tanto tempo prima della chiusura della campagna acquisti. Si insegue Destro dopo la partenza di Borini. Però, il nodo vero della Roma formato Luis Enrique era la difesa. E qui i ritocchi sono stati «leggeri». A Trigoria sono arrivati due giovanotti brasiliani di cui i dirigenti dicono un gran bene: Dodò e Castan. Chi sono costoro? Alla maggior parte dei tifosi sono sconosciuti. Un film già visto. Ricordate lo scorso anno: Josè Angel, Bojan, Pjanic, Lamela. Dovevano fare sfracelli. E invece fu un mezzo disastro. La paura è che la scena possa ripetersi. Vogliamo, comunque, vedere il bicchiere mezzo pieno e sperare che la «bacchetta magica » di Zeman possa fare miracoli.