(B. Tucci) – Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, il futuro della Roma è roseo. Al di là dell’amichevole con il Liverpool, finita a tardissima notte quando il giornale era già in stampa, il debutto americano contro lo Zaglebie ha comunque indicato la strada per l’avvenire: quella dei giovani. Ragazzi appena sbocciati, ma che hanno nelle gambe la stoffa dei campioni. Zeman deve seguire il percorso del Pescara, che ha meravigliato i critici e divertito i tifosi: si deve puntare sui ventenni che il boemo ha voluto (Destro, Tachtsidis, Dodò) e su quelli che erano arrivati con Luis Enrique (Bojan, Lamela, Pjanic).
L’entusiasmo, però, non deve essere controproducente. Non si può pensare che per quattro gol ai polacchi si sia già al top. Secondo me, ilmister non ha usato la dovuta prudenza quando, rispondendo ad un giornalista americano che gli chiedeva se la Roma poteva ambire allo scudetto, ha risposto: «Sì, si può». Nossignore. Il cammino à ancora molto lungo. Primo perché Juve e Napoli (e forse Inter e Milan) sono più attrezzate tecnicamente; secondo, perché il gruppo è stato rivoluzionato negli uomini e nella tattica. Perciò, non sarà facile trovare la quadratura del cerchio.
Dunque, l’imperativo categorico è rimanere con i piedi in terra. In casa Lazio, la sorpresa ha un’identità antica: si chiama Mauro Zarate. L’argentino pare un altro: la cura Petkovic lo ha trasformato. Gioca come ai vecchi tempi ed è il vero acquisto della stagione. Per carità, presidente Lotito, non facciamo sciocchezze e si tenga il ragazzo ben stretto.Maurito, con Klose, beato lui ancora in vacanza, formerà una coppia da brivido per le difese avversarie. E sarà anche spettacolo, perché il «mister del mistero » ha lo stesso Dna di Zeman: gli piacciono le squadre che attaccano e segnano tanti gol!