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CORRIERE DELLO SPORT Astori dice sì, Cellino no

Davide Astori

(A. GHIACCI) – Un primo segnale di gradimento. Un sì che ha la sua importanza. Perché nel calcio moderno, fondamentalmente, al di là di tutto, ciò che conta è la volontà dei calciatori. E Davide Astori, 25 anni, difensore centrale di proprietà del Cagliari, ha fatto sapere di gradire la Roma come possibile destinazione. (…) Sabatini vuole due esterni e un centrale, per consegnare a Zeman una squadra in grado di competere per i primissimi posti. Astori è stato seguito dalla Roma anche in passato, nelle ultime due sessioni di mercato, l’estate dell’anno scorso e a gennaio. Del Cagliari piacevano lui e il collega Canini. Astori ha gli stessi procuratori di Mattia Destro, nuovo attaccante giallorosso. E proprio in occasione di quella trattativa, il ds giallorosso ha chiesto informazioni, muovendo un primo passo più o meno ufficiale.

OSTACOLO – A fronte di un sì importante però, c’è un ostacolo che definire arduo da superare è un esercizio di ottimismo. Il numero uno rossoblù infatti, vale a dire il presidente Cellino, appare irremovibile nel suo dichiarare «incedibile» Astori. Il calciomercato, si sa, può portare sempre sorprese inaspettate, soprattutto di fronte ad offerte che quando si presentano diventano difficili da rifiutare. Il problema è che Astori, prima che il trasferimento saltasse, era stato ceduto allo Spartak di Mosca per 16 milioni di euro: ciò significa che si ripartirà, in caso di trattativa ufficiale, più o meno da quella cifra. Ci si può arrivare con una formula simile a quella che ha portato in giallorosso proprio Destro: prestito oneroso, riscatto fissato e contropartite, con la Roma che avrebbe da offrire parecchie soluzioni interessanti. Il club giallorosso considera Astori la soluzione perfetta per il reparto arretrato e proverà a regalarlo a Zeman. Almeno fin quando capirà che ci sono dei possibili spiragli. Puntando, ovviamente, sul gradimento del giocatore. Per quanto riguarda i centrali, ve detto che la Roma potrebbe salutare Heinze: in quel caso ne servirebbe uno in più, e in attesa c’è il brasiliano Bruno Uvini, che la Roma segue da tempo. Uvini, 21 anni, ha già fatto sapere che sarebbe prontissimo a lasciare il San Paolo per sbarcare a Trigoria, ma la Roma lo sta tenendo fermo in attesa di capire se ci sono altre soluzioni.
ESTERNI – Oltre al centrale, Zeman aspetta anche un paio di esterni. Soprattutto se, come sembra, sia Rosi che Josè Angel sono ormai prossimi alla cessione. Sullo spagnolo ci sono sempre Benfica e Valencia, Rosi invece sta riflettendo sulla possibilità di andare in comproprietà o in prestito (con riscatto) al Parma, dove con lui sta per finire Okaka: l’affare è in fase avanzata. Il primo obiettivo per la fascia sinistra è Balzaretti del Palermo, sul quale però la concorrenza è folta e agguerrita. La Roma però, con Balzaretti ha diverse carte da potersi giocare: il rapporto che lo lega a Sabatini e il fatto che probabilmente il giocatore preferirebbe non disputare alcuna coppa europea così da avere più libertà di movimento e raggiungere Parigi, dove vive la moglie, con maggiore frequenza. Proprio su questi punti la Roma sta lavorando. Non è tramontata l’ipotesiTorosidis, greco dell’Olympiacos che però a questo punto è da considerare un’alternativa: affare da 2 milioni di euro, decollato nell’ambito del trasferimento di Greco, che però la società giallorossa non ha ancora deciso se chiudere o meno.
RICERCA – La Roma è sempre alla ricerca di nuove destinazioni per i giocatori considerati ormai in esubero. Tra questi, anche per motivi legati all’ingaggio, c’è Marco Borriello. L’attaccante ieri a Trigoria ha avuto l’occasione di parlare con Capozucca, ds del Genoa: un lungo colloquio per capire i diversi punti di vista. Il ritorno in rossoblù, per un anno di prestito con ingaggio diviso tra i due club, è un’ipotesi che resta ancora fortemente in piedi.
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