(A. Ghiacci) – Nessun allarme, nessuna particolare preoccupazione. Ma Dodò ha iniziato con il lavoro differenziato. Anche se la differenza era solo quella della superficie. Il brasiliano, uno dei volti nuovi di questa Roma, ha svolto le sessioni di corsa sull’erba, mentre il resto della squadra operava sulla pista di atletica. Il motivo è semplice, facilmente intuibile: il tartan, materiale di cui sono composte le piste di atletica, è “duro”, e per un ginocchio che viene da un’operazione ai legamenti non è il massimo, perché il rischio è che l’articolazione si infiammi, rallentando il completo recupero. Stesso discorso vale per il troppo lavoro: ecco perché Dodò si è fermato a mercoledì a Trigoria e ieri ha svolto il cosiddetto differenziato. Il mancino ha iniziato il lavoro con il resto del gruppo. Sul ginocchio sinistro risaltava un disegno di cerotti blu, a protezione e sostegno della parte che in questo momento non va sovraccaricata.
E’ stato seguito da uno dei collaboratori di Zeman, Giacomo Modica, e alla fine ha comunicato le sensazioni a uno dei dottori della Roma, Francesco Colautti. Tutto sotto controllo però: un’iniziale fase di lavoro mirato era stata messa in programma dal club giallorosso, consapevole che quando si torna in campo, dopo un infortunio come quello con cui ha avuto a che fare il brasiliano, c’è bisogno di tutta la cautela possibile. Il piano prevede che Dodò possa essere al pari della squadra in poco tempo, circa una decina di giorni. L’articolazione però è tenuta costantemente sotto controllo. Dodò, nel cammino del completo recupero, è supportato da una sensazione forte, ribadita da Sabatini: la Roma crede fortemente in lui. (…)