(R. Maida) – La palla ha sbattuto sul palo, nel silenzio. Si è sentito il rumore del contatto: tunc. Poi ha continuato a rotolare ed è finita dentro. Il pubblico di Boston ha esultato subito, spinto da un’empatia nazionalistica: era stato Michael Bradley, il ragazzo che ascolta l’inno americano con la mano sul cuore, a segnare il gol della Roma. Il primo in assoluto con la nuova maglia, alla prima volta in assoluto al Fenway Park. Altro che uomo marketing, questo è un calciatore vero. «Sono felice, è stata un’emozione grande – ha spiegato – per di più negli Stati Uniti. Sono contento anche per la Roma, che sta crescendo, e per i nostri tifosi, che non voglio deludere. Il mio ambientamento procede benissimo: la sfida e la responsabilità sarà dimostrare ai dirigenti che non hanno sbagliato a investire su di me. Adesso ci resta l’ultima partita del tour contro El Salvador e dobbiamo cercare di chiudere bene per poi continuare la preparazione: un passo per volta» .
CORRIERE DELLO SPORT Felicità Bradley: “Emozione Roma”
IL SECONDO Bradley ha fatto innamorare gli appassionati americani di soccer ma anche incantato Zeman ( «Sta dimostrando in campo i motivi per cui è stato acquistato» ) e impressionato i compagni. Alessandro Florenzi, autore del 2-0, racconta: «Michael è una persona eccezionale. E in campo è un lottatore di qualità, non molla mai. E’ un piacere giocare con lui» . Ed è un piacere anche segnare con la Roma dopo 11 gol in serie B nel Crotone: «Questa rete non può avere lo stesso valore perché è capitata in amichevole. Però di sicuro mi ha reso molto felice» . Come i progressi della squadra: «Dopo un inizio faticoso, si cominciano a vedere i frutti del nostro lavoro. Non so dove potrà arrivare la Roma, è troppo presto per una valutazione del genere. Ma dobbiamo provare a vincere tutte le partite, senza calcoli. E’ questo lo spirito che ci può permettere di andare lontano» . Florenzi ha già individuato nel gruppo il suo punto di riferimento: «Miralem Pjanic. E’ una fortuna allenarsi con un campione del suo valore, che ha una qualità impressionante: capisce l’azione da gioco due secondi prima degli altri. Assomiglia un po’ al mio modello, che è Fabregas. Uno spettacolo» . Intanto arriva Destro, suo coetaneo e compagno nell’Under 21: «Sarà un piacere accoglierlo. Ma non vorrei che si dimenticassero gli altri attaccanti che abbiamo qui. Sono fortissimi. La Roma ha una rosa competitiva» .
L’A.D L’orgoglio dei giocatori è condiviso da Claudio Fenucci, sbarcato negli Stati Uniti proprio prima della partita con il Liverpool: «La forza della Roma è nella qualità del gioco. E’ stato bello vedere la squadra andare sempre all’attacco alla ricerca del gol, come vuole Zeman» . Sulle strategie societarie, Fenucci ha chiarito: «Siamo sulla strada giusta per garantire alla Roma un futuro competitivo costante, permanente. Esistevano degli squilibri forti nella gestione precedente che stiamo provando a sistemare. Stiamo lavorando per accrescere i ricavi mantenendo i costi sui livelli del passato, per rendere la società forte e autosufficiente. Noi siamo costruiti per durare» . Anche se mancano i campionissimi: «Anche sotto il profilo etico, non sarebbe giusto in questo momento di crisi mondiale promuovere una politica di ingaggi fuori mercato. Ma i famosi top player li abbiamo già: Totti, De Rossi, Pjanic… E molti altri lo diventeranno presto» . L’asticella delle aspettative salirà quando prenderà forma lo stadio di proprietà: «La legge approvata alla Camera assicurerà una maggiore velocità del processo. Anche perché le istituzioni locali con noi hanno manifestato grande disponibilità» .