(M.Cecchini) – Lo ammettiamo, abbiamo una sorta di pudore nel parlare di calcio in ristrettezze quando Bankitalia due giorni fa ha raccontato come in Italia circa l’11% delle famiglie italiane siano sotto la soglia della povertà. Però, conti alla mano, c’è da dire che se arriverà Destro, la Roma avrà fatto uno sforzo erculeo. Al momento, il club — che oggi celebrerà all’Olimpico l’«Open Day» e domani partirà per la tournée in Usa (Chicago, Boston e New York) —ha speso circa 21,5 milioni incassandone intorno ai 13,3. Agli 8 di spesa reale, quindi, ci sarebbe da aggiungere i circa 17 di Destro, per un totale di 25 milioni. Abbonamenti utili Niente male per un bilancio chiuso al 30 giugno con perdite per circa 50 milioni, senza contare che la fotografia delle finanze, al primo trimestre, raccontava di un fabbisogno di circa 30 milioni per l’iscrizione al campionato e 5 per pagamenti in scadenza. E allora da Trigoria e UniCredit raccontano che l’inizio della campagna abbonamenti anticipata al 31 maggio sull’onda dell’effetto Zeman (alla Roma non ricordano un inizio così precoce) è stata una mossa geniale per reperire una decina di milioni di liquidità da unire ai 24 versati dalla cordata Usa in conto aumento di capitale, slittato a settembre. Perché? Le tecnicalità di cui si parla potrebbero essere, sussurrano alla Consob, la volontà di evitare l’Opa immediata (con relativo esborso di 2-3 milioni) inevitabile qualora la quota di maggioranza salisse dal 78 al 95% (probabile). Per questo l’assemblea degli azionisti, ai primi di agosto, dovrà riapprovare l’aumento di capitale in fieri.Insomma, si prova ad ottimizzare, se si pensa che ad alcuni calciatori i diritti d’immagine sono stati pagati (non tutti) un po’ in ritardo, senza contare che il bilancio previsionale consolidato per il 2013 è stato licenziato su cifre analoghe all’ultimo, cioè sui circa 120-130 milioni. Come dire che i 30 milioni (20+10) di ulteriori aumenti di capitale entro il 2014 (non automatici, ma vincolati a sofferenze nei conti, come deliberato) saranno utilissimi perché a dicembre 2013 scade il rimborso del finanziamento di 25 milioni e nel 2014 dei 10 milioni del «term loan». Creditore? Ovviamente UniCredit. Resta da segnalare una novità: il club nei comunicati non fa più menzione degli ingaggi. Ad esempio, su Zeman è scritto che gli emolumenti sono «in linea con i parametri del mercato». Come se la forbice tra Stroppa (Pescara) e Conte (Juve) fosse minuscola. Ma tranquilli, le loro famiglie non rientrano in quell’11% considerate povere.