(M. Cecchini) – Dopo 35 secondi, qui, a migliaia di chilometri da Trigoria, si è capito il senso delle parole di Sabatini («Zeman mi ha detto che lo trasformerà in un campione») e del boemo stesso («Pizarro? In quel ruolo punto su De Rossi e Tachtsidis»). Un taglio per Bojan, primo segno particolare della Roma zemaniana, poi un gol alla brasiliana, che segnato da un greco fa un effetto strano. Ha il fisico da Bronzo di Riace, ma non i piedi del suo connazionale Dellas, per intenderci, ma non è un caso che Panagiotis Tachtsidis sulla maglia ci si sia fatto stampare il nome (che in greco vuol dire «santissimo») e non il cognome, proprio come molti suoi colleghi sudamericani. «Può fare meglio — ammette Zeman—, ma ha grandi giocate, ci potrà dare una grossa mano».
Bel dilemma Di latino, lo Zaglebie Lublino aveva ben poco e sarà già più interessante rivedere lui — come la Roma — mercoledì contro il Liverpool. Ma l’interrogativo è di stretta attualità: quando tornerà De Rossi (che oggi inizierà ad allenarsi a Trigoria), Tachtsidis che fine farà? Magari Zeman rivedrà i suoi piani: intanto si gode l’ex veronese (arrivato in comproprietà con il Genoa per 2,5 milioni), ma anche i gol e i movimenti di Bojan e Lamela. «Non mi è dispiaciuta la voglia di creare qualcosa nel primo tempo — spiega Zeman —. Nella ripresa, invece, abbiamo giocato troppo individualmente. Il risultato? non conta niente».
Difesa alta Di zemaniano si è vista, in quelle poche occasioni che lo Zaglebie si è fatto vivo, anche la difesa: il primo tempo sarebbe potuto finire 4-2 (gran parata di Stekelenburg su Hanzel e un gol divorato da Pawlowski), e i polacchi hanno pure colpito due pali nella ripresa. Di sicuro non ci si annoierà, negli States ma neppure in Italia. Rimandato a esami più duri, quindi, il brasiliano Castan, mentre Stekelenburg (per la prima volta titolare con Zeman) se l’è cavata: «Il campo non era proprio l’ideale, ma la partita si è messa subito bene — dice —. Nel secondo tempo abbiamo rischiato, ma dobbiamo lavorare come stiamo facendo. E che gol Tachtsidis!». Dalla porta se n’è accorto anche lui.