(A. Pugliese) – Il commento (quasi) unanime alle sue parole è stato: ha parlato da capitano, interpretando umori e voglie dei tifosi, e si sa che i romanisti meritano il meglio, grandi acquisti e squadra competitiva. Ma se poche ore prima il suo direttore sportivo aveva annunciato che «non arriveranno crac fragorosi perché i grandi nomi la Roma li ha già», come vanno interpretate le parole di Totti? Solo un grido d’allarme o un modo per prendere le distanze da un Progetto che non condivide più? La tempistica e l’uso di certi termini — «Un altro anno di transizione non mi sta bene», ha detto con durezza — sono sospetti, e fanno pensare che Totti ieri abbia voluto «sputare» un paio di rospi tenuti dentro un anno intero: dalle accuse di pigrizia di Baldini ai tentativi della società di ridurre il potere dei suoi uomini, Vito Scala e Silio Musa. E se ieri il capitano avesse presentato il conto? Purché non si sia trattato del solito mal di pancia estivo.