(Il Messaggero) – La sostituzione mal digerita, l’incomprensione in campo, le parole poco tenere del tecnicoZdenek Zeman. Il giorno dopo tutto torna al suo posto, come se nulla fosse successo. Francesco Totti ha capito e ha chiarito con il suo allenatore. (…) A proposito di Totti, le sue dichiarazioni trovano seguito. Marquinho la pensa esattamente come lui. «Alla Roma manca ancora qualcosa per raggiungere il livello di Juventus, Milan e forse anche Inter». Pur non perdendo per strada le normali ambizioni di un professionista. «Possiamo lottare per molti traguardi in questa stagione. Per me questa è una squadra molto forte, un gruppo solido che si conosce già da un anno. Possiamo aspirare a lottare per lo scudetto». Il brasiliano Marquinho parla così degli obiettivi della Roma per il prossimo anno dal ritiro di Riscone di Brunico.
Il centrocampista, riscattato dopo una buona stagione d’esordio in giallorosso, vede nella qualificazione alla Champions League «l’obiettivo minimo che dobbiamo prefissarci anche alla luce di una stagione, quella precedente, non brillante dal punto di vista dei risultati». La concorrenza nel reparto è grande, ora poi che è arrivato anche Bradley e Tachtsidis è vicino, ma Marquinho è tranquillo: «Ho sempre creduto nelle mie potenzialità e credo che la concorrenza faccia bene all’interno di una squadra. È bene che ci siano più giocatori per lo stesso ruolo, la concorrenza serve sempre ad aumentare la qualità del gruppo. Inoltre penso che senza la pressione, il peso di dover firmare un nuovo contratto, anche il mio livello calcistico potrà migliorare». Il brasiliano è sempre stato convinto di restare a Roma: «Paura non ne ho mai avuta, quando sono andato in ferie avevo già parlato con i dirigenti del mio ritorno, ci sono stati solo problemi di tempo».
Ieri la Roma non ha brillato in amichevole, ma il tecnico Zdenek Zeman ha concesso più di un alibi alla squadra: «Va capito, avevamo fatto allenamenti pesanti. Il mister insiste molto nella parte fisica, dopo un’ora avevamo le gambe imballate. Ma le cose andranno meglio e nel giro di un paio di settimane si vedranno i primi risultati». Marquinho vede in Francesco Totti il leader del gruppo. «È sempre sotto ai riflettori perché è un giocatore diverso, tutti si concentrano su quel che fa dentro e fuori dal campo. È un esempio per tutti e può fare la differenza». Il metodo Zeman lo ha sorpreso: «In Brasile non avevo mai fatti allenamenti così, con questo volume di corsa. Ma tutti crediamo in quello che vuole l’allenatore, ci atteniamo alle sue istruzioni. Si vede che vuole tirare fuori il meglio da noi e vuole raggiungere titoli. Un aggettivo? È uno diverso dal solito. È una persona molto persistente, che non scende a compromessi e non negozia sui carichi di lavoro. Non fa sconti sui giri di campo da fare. Il lavoro è molto pesante, ma tutti crediamo in lui, si vede che è una persona vincente e siamo sicuri di migliorare con lui».