(T.Cagnucci) – Basterebbero due righe per una partita del genere. Totti centravanti. Il bandierone di De Falchi. La tigna di Totti in uno, due contrasti, fin quando gioca. La sostituzione di Totti. Perché? Perché non ce la fa a scambiarsi con Osvaldo, e c’è pure un equivoco chissà se altri ne nasceranno (c’è già chi straparla di Slovan Bratislava anche se questi si chiamavano C.S. Turnu Severin). Un’accelerazione di Abebe Lamela, dritto per dritto, troppo dritto, ma come può e come dovrà fare, che è l’unica cosa buona che fa perché è l’unica volta che parte guardando la porta. Lui, il ragazzo tutto tocco eleganza e sfacciata classe, finora funziona di più come atleta, corridore, cecoslovacco o kenyota più che argentino. Zeman gli insegnerà i movimenti e il tango. Ci sta pensando Zeman, dieci chilometri nelle gambe e poi una partitina da vincere 2-0. Un inserimento zemaniano di Florenzi, giocatore zemanianissimo. Una parata di Lobont, una bella parata di Lobont. Un tiro al volo di sinistro di Totti, un altro tiro di prima di Totti, di destro: alto. Sostituzione (qualcuno dà la colpa a Luis Enrique). Il gol di Burdisso. Il gol di Burdisso dopo il ritorno. Con la testa perché di quella aveva parlato in conferenza stampa l’altro ieri. «E’ tutto solo un fatto mentale». Nico Capoccia. L’abbraccio a Nicolas, di Pizarro e di tutti.[…] L’assist di Pizarro che sa un po’ di nostalgia di tutte le cose che il cileno non vivrà con la Roma. Ci vorrebbe un po’ di musica melanconica, non quella insopportabile e assordante nell’intervallo, e pure prima (fatela scegliere a Osvaldo da oggi per favore). Lo stop al volo di Bojan, che in mattinata non ce la faceva a camminare e che nel pomeriggio prova a volare (l’Albatros di Baudelaire), il tacco in fuorigioco di Borriello che a Riscone è in fuorigioco e basta. La rovesciata di Marius Lacatus (o era Hagi?) la parata col ditone di Stekelenburg, il rientro di Stekelenburg, un’altra paratona a mana aperta sul finale di Maarten Stekelenburg (e non parlate di dualismi). Il gol di Lopez, l’altro Nico: un bocciolo uruguagio in Alto Adige: Nico & Nico. Buon titolo. Buona fine e buon principio. Appunti, stenografia, cronaca di una partita che merita d’essere stata giocata quasi esclusivamente per due cose: per come Zdenek Zeman l’ha fotografata in conferenza stampa (esattamente come una partita a biliardino) e per quello che c’era attorno mentre si giocava: i tifosi della Roma. Che hanno cantato per Antonio De Falchi e per Agostino Di Bartolomei[…]