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IL ROMANISTA Capitano e diesse con lo stesso obiettivo

Walter Sabatini

(T. Cagnucci) – La notizia è una: dopo una settimana nella dieta torna il caffè. Poi arriva Baldini. Totti e Sabatini si parlano. Bojan parla di scudetto, Lamela corre più veloce del vento anche se non basta ancora visto che Zeman alla squadra chiede di “volare”. Testuale. Fra sole e temporale, al Meeting di Atletica di Riscone. A bordo pista l’incontro. Un parlottio fra i protagonisti. Che si sono detti? Che si diranno? Che succederà? Lo scopriremo solo fumando. Molti lo considerano un chiarimento, che – certo – può essere pure vero, però sembra paradossale: se ci sono state due persone nel recente passato romanista a dire le cose in modo chiaro, sfacciato, assolato, queste sono state Francesco Totti e Walter Sabatini. Chiarire cose già chiare: si rischia la filosofia (che poi non è un brutto rischio, sia chiaro). Probabilmente Totti e Sabatini hanno parlato essenzialmente di montagne qui in Val Pusteria. Sono belle viste da qui le montagne. Sono belli visti con gli occhi della sfida anche gli ostacoli da superare (maciniamo chilometri apposta, non si deve mai dimenticare). Totti pensa le cose che ha detto, Sabatini pure. Ma, visto che bisogna chiarire, cos’hanno detto? Totti che vuole vincere con la Roma, che la sua conferenza non è stata una provocazione, ma un modo per fissare degli obiettivi; l’intenzione era costruttiva non il contrario. Totti vuole vincere e sa che ha pochi anni di carriera come calciatore per farlo, sa soprattutto una cosa: che vincere a Roma è il paradiso, sole e temporale, montagna e mare, messi insieme. Sabatini non vuole perdere. Sabatini è l’uomo della costruzione del famoso progetto che ha portato qui Stekelenburg, Pjanic, Bojan, Lamela, Osvaldo, e non è passato nemmeno un anno. Non sono pippe e non sono solo buoni giocatori. Qualcuno è già un campione, qualcuno ancora può diventarlo: se continua a lavorare come sta facendo in questi giorni, il nostro amico Erik campionissimo ci diventerà. Bojan che parla di scudetto è una promessa di responsabilità. Quest’anno invece deve ancora cominciare. Sabatini ha parlato con Totti e poi è partito verso la conquista di nuovi mondi, coi suoi duetre orologi, tra fusi extratemporali e mille cellulari. Totti è rimasto ad allenarsi. E a segnare. Totti è la Roma, la Roma non è solo Totti. Non è una contraddizione, alle elementari si spiegava l’insiemistica: ecco, aiuta a capire quello che sta succedendo.

Spinte contrapposte verso lo stesso obiettivo, tanto per chiarire il chiarimento. Totti non dirà mai no alla Roma. Totti fa tutto per la Roma.Ieri, a un certo punto, al termine dell’allenamento della mattina, nell’ultimo giro, nell’ultimo mille, è partito ai quattrocento colpi, ha superato un paio di compagni (mentre Rosi urlava per lui a bordo campo, e i tifosi s’alzavano in piedi sulle tribunette) ha sprintato il suo “giro del carattere”, ha guidato da dietro la squadra, ha fatto il capitano sul campo. Tutto quello che per esempio vuole Sabatini. Eccolo qual è il chiarimento. Ma era tutto già molto chiaro.

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