(C.Zucchelli) – Era stato l’ultimo a lasciare Trigoria poco più di un mese fa. Il 24 maggioNicolas Burdisso scendeva in campo con la Primavera di Alberto De Rossi per un’amichevole poi, qualche giorno dopo, insieme alla moglie e ai figli prendeva l’aereo direzione Buenos Aires per trascorrere le vacanze in Argentina. Niente mare, visto che in Sudamerica è inverno, ma tanto allenamento con la Primavera del Boca e fisioterapia per poter arrivare in forma a questo giorno. Questo giorno qua. Oggi. Perché oggi Nicolas Burdisso, quasi 8 mesi dopo il terribile infortunio subìto contro la Colombia, torna a riprendersi la Roma. E lo fa con la stessa grinta di sempre, col ginocchio completamente ristabilito e con una voglia che in questi mesi è cresciuta ora dopo ora. Ieri, come mostrato dalle foto che la società ha pubblicato su Facebook, era già al Bernardini ad allenarsi. Un rapido saluto ai dirigenti, una stretta di mano con Zeman e poi di corsa in palestra. A sudare. Come farà nelle prossime settimane consapevole che dopo aver rimesso a posto il fisico dovrà essere pronto anche psicologicamente e superare quella paura, magari nei contrasti, normale dopo un infortunio così lungo. Durante questi mesi Burdisso c’è sempre stato: è andato in Sudamerica solo per qualche giorno in inverno poi è rimasto sempre a Trigoria. In palestra prima e sul campo d’allenamento poi, la domenica allo stadio a tifare coi compagni – a volte solo, altre con la famiglia – e non si è mai perso neanche una cena o un pranzo organizzato dalla squadra. Non ha potuto dare il suo apporto durante le partite ma ha cercato di farlo negli altri giorni della settimana, stando vicino ai giocatori più giovani come Josè Angel e soprattutto Lamela e stando vicino anche a quei compagni dal carattere più complicato, come Osvaldo, con cui c’è stato qualche confronto anche piuttosto acceso.
La sua assenza si è fatta sentire, in certe partite la sua personalità avrebbe fatto comodo così come avrebbe fatto comodo un marcatore puro come lui. Ha sofferto tanto in questi mesi: prima ha temuto addirittura per la carriera, poi ha iniziato a chiedersi come e quando sarebbe rientrato. Ma c’è stato un momento, quando ha ripreso a correre e a lavorare sul campo, che ha smesso di farsi domande. Ha sudato, ha ripreso confidenza col pallone e ha visto avvicinarsi sempre di più il rientro. «Ci ha messo l’anima e pure qualcos’altro», dice chi lo ha visto a Trigoria in tutti questi mesi. La famiglia non lo ha mai abbandonato, i tifosi hanno cercato di dargli una marcia in più, la Roma lo ha assistito in tutto e per tutto. Ma il merito è soprattutto suo. Che ha sempre detto: «Il mio obiettivo è essere pronto per il ritiro della prossima stagione. Voglio farlo con i miei compagni». Quel giorno è arrivato. Oggi Nicolas Burdisso si riprende la Roma. Finalmente.