(C. ZUCCHELLI) – Sono loro i protagonisti dell’ottavo giorno di ritiro della Roma. Eccoli, nel campo adiacente a quello principale dove si giocano le amichevoli. Eccoli a disposizione, si fa per dire, di tutti i giocatori escluso Dodò. Eccoli, per la gioia dei fotografi ma anche dei tifosi che seguono tutti i movimenti passo passo. Eccoli, per la fatica dei giocatori. Ecco i gradoni. Lo staff di Zeman lo aveva anticipato qualche giorno fa: «Ci saranno», avevano assicurato Ferola, Modica e Cangelosi in conferenza stampa. Sono stati di parola. Ieri mattina a sorpresa sono comparsi. In una giornata in cui l’atletica è praticamente scomparsa per far spazio, oltre che ai gradoni, anche a un’intensa parte tattica. Sotto gli occhi attenti di Franco Baldini e di duecento tifosi, la squadra viene divisa. Da una parte ci sono gli attaccanti e i centrocampisti che lavorano con Modica, dall’altra ci sono i difensori che vengono presi in consegna da Zeman. Il boemo gli lancia i palloni, loro devono colpire di testa prima e col piede poi e non devono mai far cadere il pallone. Zeman osserva, parla e spiega. Senza sosta. Tra loro c’è anche Dodò: il giovane brasiliano salta bene di testa, si impegna, tocca sempre col sinistro il pallone. L’esercitazione dura più o meno mezzora e la cosa che colpisce è l’atteggiamento dei giocatori più esperti nei confronti di quelli più giovani.
Heinze, ad esempio, spiega e rispiega i movimenti a Romagnoli (lo farà anche durante la partitella, aiutandolo a capire quando temporeggiare e quando invece intervenire) mentre Totti si mette alle spalle di Bojan e quando fa lui gli schemi lo spagnolo osserva con attenzione. Un altro esercizio vede i giocatori divisi in gruppi: alcuni devono attaccare e provare a segnare nella porta difesa a rotazione da Lobont e Svedkauskas. Chi è un doppione nel ruolo si alterna con un compagno. Altri invece curano la fase difensiva e appena catturano la palla devono verticalizzare appoggiandosi al centrale in avanti che é Totti. Tutti danno il massimo, tutti eseguono scrupolosamente quello che chiede Zeman, gradoni compresi. Come detto li fanno tutti tranne Dodò, si salta e si suda, qualcuno – vedi Totti che torna indietro di 13 anni – sorride, qualcun altro fatica e basta. Quando si torna in campo i giocatori sembrano distrutti, c’è il tempo di una partitella poi Zeman fischia la fine. La maggior parte dei giocatori rientrano negli spogliatoi per i massaggi e la fisioterapia, in campo restano Taddei, Florenzi e Lucca alle prese con i palleggi (Rodrigo fa di tutto e di più, da in piedi e da seduto) mentre Dodò, insieme a Chinnici e al traduttore, continua a fare lavoro atletico con scatti e cambi di direzione. E, finalmente, rispetto ai giorni scorsi sembra muoversi decisamente meglio