(A. F. FERRARI) –Michael Sheehan Bradley. Ma chi è? Beh, cominciamo col dire che è un centrocampista centrale statunitense classe ’87. Nell’ultima stagione con il Chievo Verona ha totalizzato 35 presenze ed un gol. Non ha doti propriamente offensive, è un mediano di rottura. Se lo si volesse paragonare a un centrocampista della Roma attuale, il paragone più calzante è quello con Daniele De Rossi.
Bradley potrebbe fare il vice. Altrimenti, potrebbe anche fare l’intermedio di centrocampo, anche se non è propriamente il suo ruolo. Con il Chievo di Di Carlo, nell’ultima stagione, ha giocato davanti alla difesa in un centrocampo a rombo con incarichi difensivi ma anche di impostazione di gioco. È dotato di un tiro potente. In fase offensiva, la sua dote principale è il colpo di testa anche perché è dotato di un fisico ben strutturato: 186 cm per 84 kg. Dal 2007 è un punto fermo della nazionale USA.
LA CARRIERA Bradley nasce a Princeton (New Jersey) il 31 luglio 1987 ma, dal punto di vista calcistico, cresce a Palatine (Illinois) negli anni in cui suo padre, Bob Bradley, – ex allenatore della nazionale USA – allenava i Chicago Fire della Major League Soccer.
Dopo aver giocato con i Sockers FC, che parteciparono ai campionati nazionali del 2002 finendo terzi, ha frequentato la IMG Soccer Academy a Bradenton, Florida, la struttura dedicata all’allenamento della Nazionale statunitense Under-17 per due anni, dal 2002 al 2004. Nel 2004, a soli 16 anni, è diventato professionista firmando un contratto Project-40 con la MLS (Major League Soccer) ed entrando così nel SuperDraft (stile NBA) della MLS del 2004, dove venne scelto come trentaseiesimo dai MetroStars, all’epoca allenati da suo padre. Nella prima stagione Bradley non giocò neanche una partita a causa di un infortunio al piede ma nel 2005 si guadagnò un posto da titolare, giocando 30 su 32 partite per i Metros.
Il suo primo gol da professionista arrivò contro i Chivas USA all’ultima giornata della regular season del 2005, partita che diede alla sua squadra l’accesso ai play-off. Nel gennaio del 2006 arrivò la chiamata dall’Europa, più precisamente dall’Olanda dove lo volle l’Heerenveen. Con il club olandese disputò la sua prima partita da titolare il 16 aprile 2006 nella gara contro l’AZ Alkmaar, giocando da quel momento quattro partite da titolare ed aiutando il club a qualificarsi per la Coppa Uefa. Il 31 agosto 2008 si trasferì in Germania dove firmò un contratto di quattro anni con il Borussia Mönchengladbach, con cui debuttò il 20 settembre nella sconfitta contro l’Hertha Berlino.
Il 15 novembre 2008 segnò il suo primo gol contro il Bayern Monaco con un colpo di testa all’81’ (la partita terminò 2-2). All’inizio della stagione 2009-2010 fu sospeso per un breve periodo dopo una piccola lite con il manager Michael Frontzeck ma in seguito i due si riconciliarono e Bradley diventò titolare nel club, fornendo un assist contro il Bayern Monaco con un passaggio al volo e segnando il gol della vittoria contro l’Hannover. Il 31 gennaio 2011 fu ufficializzato il suo trasferimento in prestito all’Aston Villa. A livello internazionale, in competizioni Uefa per club, al momento, vanta 6 presenze e due gol, da quando ha debuttato il 28 settembre 2006 in HeerenveenVitória Setúbal 0-0.
Terminato il prestito all’Aston Villa, chiuso con 3 presenze in Premier League e una in FA Cup, il 31 agosto 2011 è passato al Chievo a titolo definitivo per 1,2 milioni di euro. L’esordio in Serie A è arrivato il 18 settembre in ParmaChievo (2-1) della terza giornata. Da quel momento Bradley è diventato titolare fisso nella squadra di Di Carlo. Il 7 aprile 2012 ha segnato il suo primo, e per ora unico, gol in Serie A in ChievoCatania (3-2). A livello di nazionale, nel maggio 2006 fu convocato per tre amichevoli in preparazione del Mondiale in Germania dove però non fu portato. Il suo debutto con la maglia degli USA è datato 26 maggio 2006 quando entrò a partita in corso contro il Venezuela.
Alla fine del 2006 Bob Bradley (il padre) fu ingaggiato come allenatore della Nazionale e Michael diventò titolare. Da titolare ha giocato la Concacaf Gold Cup 2007 aiutando la Nazionale a vincere il titolo, nonostante la sua espulsione nella semifinale contro il Canada. Il primo gol con la Nazionale maggiore è arrivato il 17 ottobre 2007, all’87’, in un’amichevole a Basilea contro la Svizzera. Date le ottime prove, sempre nel 2007, è stato premiato come “U.S. Soccer’s Young Athlete of the Year”. Con la nazionale ha poi disputato la Confederations Cup 2009, in cui ha segnato il secondo gol contro l’Egitto al 63’ su passaggio di Landon Donovan, ma non poté giocare la finale perché fu espulso. Espulsione che, in seguito a una discussione con l’arbitro, gli costò un’ulteriore squalifica di 3 giornate da scontare durante la Concacaf Gold Cup 2009. Bradley è stato poi convocato per i Mondiali in Sud Africa del 2010 dove ha giocato da titolare e segnato un gol nella seconda partita contro la Slovenia. In America è considerato una stella. Per la Roma, oltre ad essere un ottimo elemento, è anche un biglietto da visita d’oro per l’ormai imminente tournée a stelle e strisce.