(C. Zucchelli) – Terza amichevole stagionale, terzo successo per la Roma. Il più convincente. perché arriva contro una squadra vera come il Rapid Vienna. In Austria, davanti a 300 tifosi romanisti, Totti e compagnibattono 2-1 i padroni di casa con reti di Pjanic nel primo tempo e Pizarro nella ripresa e mettono in mostra freschezza atletica e, soprattutto, un’idea di gioco che fa ben sperare per il futuro.
Rispetto alle prime due uscite stagionali, la Roma del primo tempo, con Lobont in porta, Rosi, Burdisso, Romagnoli e Taddei in difesa, Bradley, Florenzi e Pjanic a centrocampo e Totti, Osvaldo e Lamela in attacco, sembra un’altra squadra. Si iniziano a vedere i movimenti tipici del gioco di Zeman e si inizia a vedere anche una squadra grintosa e reattiva dal punto di vista atletico. Il vantaggio arriva al quarto d’ora con Pjanic, uno dei migliori già nelle altre amichevoli, che con un destro all’angolino basso batte Königshofer, il portiere subentrato a Payer che, all’ultima apparizione, esce dopo 9 minuti e riceve una standing ovation dal suo pubblico.
I giallorossi, sotto gli occhi del dg Baldini – senza Castan – e dell’ex Miki Konsel che gira per lo stadio con le sciarpe di Rapid e Roma insieme, alzano il ritmo e fanno la partita. Dello sterile possesso palla di Luis Enrique non c’è quasi più traccia, a farla da padrone sono i tagli e le sovrapposizioni anche se ancora in fase embrionale. Il Rapid fa poco o nulla, la Roma cerca il gol del raddoppio ma al 27’ arriva il pareggio dei padroni di casa. Ed è un gran pareggio visto che Boyd dopo una rovesciata straordinaria che colpisce la traversa ne riprova una seconda vincente. Applausi per lui e applausi anche per la Roma: per Florenzi, protagonista di un paio di incursioni importanti che avrebbero meritato altra fortuna, e per Francesco Totti che fa l’esterno a tutta fascia e si mette in mostra anche e soprattutto per un paio di recuperi, uno al limite dell’area e un altro addirittura nel cuore della difesa avversaria.
La squadra di Zeman, che a gioco fermo chiama spesso il Capitano vicino alla panchina, fa la partita ma il Rapid non sta a guardare e al 40’ va vicino al vantaggio. Azione sulla sinistra, cross in mezzo e Trimmel di piatto colpisce il palo. La Roma titolare, almeno quella attuale, finisce qui. Nella ripresa Zeman rivoluziona la squadra: fuori Romagnoli, Taddei, Florenzi, Bradley, Lamela, Osvaldo e Totti e dentro Heinze, José Angel, Perrotta, Simplicio, Pizarro, Bojan, Nico Lopez e Okaka. Capitano, un po’ a sorpresa considerando che ci sono altri senatori in campo, diventa Burdisso. I tanti cambi non influenzano il ritmo visto che la Roma riparte da dove aveva finito e dopo 7 minuti passa di nuovo in vantaggio con Pizarro che di piatto batte il portiere del Rapid.
Nico Lopez e Bojan soffrono un po’ sugli esterni ma l’attaccante uruguaiano si fa vedere con un doppio sombrero da applausi al termine del quale crossa in aerea. Un difensore del Rapid tocca con la mano ma l’arbitro sorvola. La Roma cerca di chiudere la partita e si fa pericolosa con Bojan: lo spagnolo, ben imbeccato ancora da un ottimo Nico Lopez (che magari non avrà un gran fisico ma col sinistro fa davvero quello che vuole), stoppa bene il pallone ma la sua conclusione è troppo strozzata e sfila sul fondo. La Roma continua a tenere in mano il pallino del gioco nonostante altri cambi, da Marquinho a Svedkauskas, e il Rapid, che pure inizierà il campionato sabato prossimo, fa poco o nulla per impensierire la difesa giallorossa. A cinque minuti dal termine i padroni di casa si riaffacciano dalle parti dell’area giallorossa con una conclusione dal limite di Schimpelsberger. Tiro comunque troppo centrale, bloccato a terra da Svedkauskas. È l’ultimo lampo, la partita termina senza altri sussulti così come termina, con questo successo, il ritiro di Riscone. La squadra, che oggi riposerà, si ritroverà domani all’Olimpico per l’Open Day, poi partirà per la tournée americana. E lì, al di là dell’oceano, ci saranno altri tre test importanti. La Roma di Zeman è appena all’inizio.